È guerra ai superbatteri resistenti ad antibiotici
Infezioni, 4 mln casi all'anno, 25.000 morti per germi resistenti
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 18 mag. - La controffensiva e' partita. Dopo il tempo degli allarmi, e' in corso l'attacco mosso da istituzioni, societa' scientifiche e aziende farmaceutiche contro i superbatteri resistenti agli antibiotici: una minaccia sanitaria piu' temibile dei tumori. In Europa, oltre 4 milioni di persone l'anno vengono colpite da infezioni batteriche ospedaliere, con 25.000 morti stimate per infezioni provenienti da germi resistenti. Nel nostro Paese, ogni anno, dal 7% al 10% dei pazienti va incontro a un'infezione batterica multiresistente. Le infezioni correlate all'assistenza (Ica) colpiscono ogni anno circa 284.000 pazienti causando circa 4.500-7.000 decessi.
Nel mondo, nel 2050, le infezioni batteriche causeranno circa 10 milioni di morti l'anno, superando ampiamente i decessi per tumore (8,2 milioni/anno), diabete (1,5 milioni/anno) o incidenti stradali (1,2 milioni/anno) con un impatto negativo- secondo recenti stime del Fondo monetario internazionale- di circa il 3,5% sul Pil mondiale. Sono due le principali misure da mettere in campo: 1. L'adozione dei principi della antimicrobial stewardship, ovvero l'appropriatezza nell'impiego degli antibiotici per ridurne l'abuso e prolungarne il piu' possibile la vita; 2. La promozione di incentivi all'introduzione di terapie innovative in grado di far fronte ai ceppi resistenti. Il buon esempio viene dagli Stati Uniti dove il Governo Obama ha esteso l'utilizzo dei fondi destinati al bioterrorismo allo sviluppo di antibiotici attivi contro i microrganismi con elevata resistenza, allocando per il solo 2016 circa 1,2 miliardi di dollari.
Anche l'Italia si sta muovendo nella lotta all'antibiotico-resistenza: il rilancio della copertura vaccinale in calo e l'adozione di rigorosi protocolli di igiene negli Ospedali, saranno parte integrante del Piano nazionale di contrasto all'antibiotico-resistenza coordinato dal ministero della Salute ed ispirato al piano di azione globale dell'Organizzazione mondiale della sanita'.
"Le Istituzioni sono convinte che la diffusione di conoscenze e di informazioni corrette sia un presupposto essenziale per l'uso consapevole e appropriato degli antimicrobici- afferma Mario Melazzini, presidente dell'Agenzia italiana del farmaco- il ministero della Salute, con il supporto di Aifa ed altri esperti, sta lavorando alla implementazione del Piano nazionale. Al contempo, l'Agenzia italiana del farmaco conduce un'intensa attivita' di informazione e sensibilizzazione sul tema attraverso i propri canali e strumenti istituzionali (portale, newsletter, social media) e iniziative di comunicazione specifiche rivolte agli operatori sanitari e alla popolazione generale". La capacita' dei batteri di sviluppare numerosi e differenti meccanismi per sfuggire all'azione dei farmaci antimicrobici era stata prevista dallo stesso scopritore della penicillina Alexander Fleming: non era, pero', stata messo in conto la velocita' con cui i microrganismi sanno selezionare ceppi resistenti, ben superiore a quella con cui la ricerca scientifica sviluppa una potenziale soluzione. "Questa resistenza, in costante aumento, e' una minaccia all'efficacia degli antibiotici, sia nel trattamento di malattie potenzialmente gravi o letali sia nella prevenzione di patologie in soggetti sottoposti a trattamenti chirurgici o chemioterapia- afferma Francesco Paolo Maraglino, direttore Ufficio V della Direzione generale della Prevenzione del ministero della Salute- al fine di contrastare questo fenomeno, e' necessaria un'azione in cui tutti, dai governi ai cittadini, si impegnino a preservare il valore di questi farmaci". L'imperativo categorico e' usare bene gli antibiotici disponibili: se la continua rincorsa tra farmaci e microorganismi ha portato negli anni allo sviluppo di circa 250 molecole, ogni nuovo farmaco introdotto nell'uso clinico trovera' prima o poi ceppi batterici resistenti, continua Pro Format Comunicazione.
L'Italia e' il Paese europeo con le percentuali di resistenza piu' elevate che, in alcuni casi, arrivano fino al 50%. Circa la meta' dei farmaci utilizzati contro i batteri risulta inefficace, e tra questi alcuni tra gli antibiotici piu' diffusi, continua Pro Format Comunicazione. Uno dei piu' temibili "superbugs" e' la klebsiella pneumoniae che causa polmoniti, infezioni del torrente circolatorio e del tratto urinario. La percentuale di ceppi invasivi resistenti alle cefalosporine di terza generazione in Italia e' del 55,1%. Le attivita' di contrasto a questo fenomeno passano anche attraverso protocolli per contenere infezioni correlate all'assistenza in ospedali e residenze sanitarie. Le piu' comuni infezioni sono polmonite (24%) e infezioni del tratto urinario (21%).
(Wel/Dire)
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