Ferrara: "C'e' anche il problema di riconoscere questi maltrattamenti"
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 27 lug. - "Non abbiamo dati precisi di carattere epidemiologico, pero' si stima che in Europa circa 40 milioni di anziani siano vittime di abusi. In Italia sono circa 4 milioni, quindi un numero importante". Lo ha dichiarato all'agenzia Dire, il professor Nicola Ferrara, presidente della Sigg, la Societa' italiana di gerontologia e geriatria.
"Parliamo fondamentalmente di due problematiche- ha spiegato- una riguarda gli abusi e la violenza sugli anziani, mentre la seconda riguarda la capacita' di riconoscere questi abusi.
L'abuso va da quello psicologico alla truffa, fino alla violenza sessuale o all'abuso fisico. Quello psicologico e' il piu' significativo, anche se non dobbiamo sottovalutare l'abuso fisico e la truffa ai danni degli anziani. I soggetti anziani piu' a rischio sono quelli che abitano da soli, quelli con problemi di salute e maggiore fragilita' economica. L'altra problematica, come detto, e' riconoscere questi abusi, cosa che non e' da tutti. Sarebbe opportuno che i medici, gli operatori sanitari, i caregiver avessero la capacita' di riconoscere questi abusi che spesso avvengono proprio nel momento in cui il paziente pensa di essere protetto: in una casa di cura, in una casa di riposo, in una residenza sanitaria o addirittura in famiglia. Per ridurre questo impatto c'e' bisogno di cultura, formazione del personale e riconoscimento precoce di questi abusi, come pure di una maggiore coscienza degli anziani della possibilita' di essere truffati, di vivere insieme piuttosto che isolati o in famiglia quando e' possibile".
"L'altro grande capitolo parallelo- ha aggiunto Ferrara- riguarda la contenzione, che si distingue in contenzione fisica e contenzione farmacologica. Noi riteniamo che non ci sia una distinzione chiara fra abuso e necessita': ci sono delle situazioni in cui la contenzione e' necessaria per difendere il paziente, ma qualche volta si usa la contenzione piu' che per aiutare il paziente per risolvere il problema dell'organizzazione del lavoro e della struttura".
(Wel/ Dire)