(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 20 lug. - "I numeri del comparto farmaceutico, secondo le rilevazioni di Farmindustria, sono i seguenti: 174 fabbriche con 62.300 addetti diretti - il 90% dei quali laureati e diplomati - piu' altri 60mila nell'indotto; 6.000 occupati nella R&S, 28 miliardi di euro di produzione con un 70% destinato all'export, una crescita di quest'ultimo del 65% negli ultimi cinque anni, rispetto al +7% della media dell'intera industria manifatturiera nazionale. Un settore strategico, dunque, che vede l'Italia al secondo posto in Europa alle spalle della Germania per valore assoluto della produzione: un comparto ad elevata produttivita' su cui puntare per far ripartire l'industria nazionale, soprattutto quella high-tech". Cosi' Alessandro Benetton, presidente di 21 Investimenti, nel suo intervento alla giornata organizzata dalla Sifi, nella ricorrenza degli 80 anni di attivita' aziendale, sul tema 'New Pharma: obiettivi e responsabilita' - Guardare al futuro con occhi nuovi'.
"Le leve di questo straordinario successo- ha aggiunto Benetton- sono la qualita' delle risorse umane e la capacita' di capacita' di attrarre investimenti. I numeri (fatturato, valore aggiunto, occupati, produttivita', interscambio con l'estero, etc.) parlano percio' di un settore del farmaco che e' centrale e vitale nella struttura industriale Italia. È l'eredita' di una lunga storia di crescita e qualita' che, tuttavia, adesso e' arrivata a una prova decisiva: servono nuovi e costanti investimenti in R&S per tenere il passo con gli avanzamenti della scienza e della tecnologia e rimanere competitivi a livello internazionale".
Non solo numeri, pero': un punto centrale nello sviluppo e' infatti quello sociale. Che Sifi tiene in grande considerazione. Anche per questo la 21 Investimenti e' al suo fianco. "Ecco- ha detto ancora Benetton- 21 Investimenti ha aperto una strada nuova, in discontinuita' con tutto cio' che c'era prima e con un approccio totalmente differente. Noi lavoriamo assieme agli imprenditori per costruire qualcosa che non c'e', ci muoviamo con un approccio industriale e a nostra volta imprenditoriale, siamo detonatori del cambiamento. Un approccio che tiene conto del valore sociale che ha l'impresa nel suo territorio, e in tutti i momenti della sua vita. Un'impresa che ha radici vale di piu'.
Un'impresa che sa dedicare attenzione alle persone e alle famiglie vale di piu'", ha concluso Alessandro Benetton.
(Wel/ Dire)