2014, il 2,5% bimbi nato da fecondazione assistita
Report ministero: Aumenta eta' mamme, trigemini doppio che in Ue
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 6 lug. - I bimbi nati nel 2014 grazie alla fecondazione assistita sono 12.658, pari al 2,5% dei nati in Italia nel 2014. E' quanto emerge dalla relazione che il ministero della Salute ha trasmesso nei giorni scorsi al parlamento sullo stato di attuazione della legge 40.
Il quadro che emerge conferma "la tendenza secondo cui la gran parte dei trattamenti viene effettuata nei centri pubblici e privati convenzionati. Spicca un andamento differente fra tecniche di inseminazione semplice - per le quali diminuiscono coppie, cicli di trattamento, gravidanze e nati - e tecniche di fecondazione di II e III livello, per le quali invece aumentano". La percentuale di gravidanze per ciclo resta stabile e' del 10,0% per inseminazione semplice e del 19,4% per tecniche a fresco di II e III livello. Restano costanti le gravidanze gemellari, mentre i parti trigemini sono l'1,2%, il doppio della media europea che e' del 0,6.%. E' costante anche la perdita di informazioni rispetto agli esiti delle gravidanze: nel 2014 non si ha notizie dell'esito dell'11,8% delle gravidanze accertate (11,4% nel 2013).
Altri dati contenuti nel report: aumenta del 29,9% il numero degli embrioni crioconservati e aumenta il numero di cicli con congelamento di embrioni, mentre continua a diminuire quello dei cicli di congelamento degli ovociti. Continua infine ad aumentare l'eta' delle donne che accedono alla Pma, che e' 36,7 anni per le tecniche a fresco di II e III livello, e della percentuale di donne che vi accedono con oltre 40 anni, che e' del 32,9%. Le gravidanze iniziate da 43 anni in su hanno un esito negativo nel 49,5% dei casi.
Il ministero osserva: "Non va dimenticato che nell'aprile 2014 la Consulta ha tolto il divieto di applicazione di tecniche di Pma di tipo eterologo, pertanto nel 2014 l'applicazione di queste tecniche e' stata limitata e i dati raccolti, 236 cicli iniziati, non permettono valutazioni epidemiologiche". Il ministero, viene poi ribadito, "e' da tempo impegnato a porre la fertilita' al centro delle politiche sanitarie italiane. A tal fine ha promosso dal 2015 il Piano nazionale per la fertilita' che ha come slogan 'Difendi la tua fertilita', prepara una culla nel tuo futuro'.
Il Piano prevede il coinvolgimento dei professionisti sanitari per interventi di prevenzione e diagnosi precoce delle malattie dell'apparato riproduttivo, di ripristino della fertilita' naturale e d'indirizzo precoce alle tecniche di Pma per aumentare le possibilita' di successo. In questo ambito, il 22 settembre verra' celebrato il primo Fertility day, giornata nazionale di informazione e formazione sulla fertilita' rivolta a richiamare l'attenzione sul tema dei giovani, delle famiglie, dei medici, delle scuole, delle istituzioni locali, delle farmacie e delle societa' scientifiche. "Mi auguro- dichiara il ministro Beatrice Lorenzin- che tutte queste azioni possano avviare processi in grado di aumentare l'attenzione e la cura della fertilita' e di condurre a diagnosi di infertilita' e a eventuali trattamenti con l'aiuto della medicina per le donne e per gli uomini che non riescono ad avere bambini, favorendo cosi' un aumento della natalita' nel nostro Paese".
(Wel/ Dire)
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