(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 15 giu. - La maggior parte dei circa 80 mila pazienti diabetici del Lazio in terapia con insulina (sui 385 mila totali) risulta consapevole, attiva e competente nella gestione della propria patologia. La stragrande maggioranza (quasi il 90%) si dice inoltre molto soddisfatta per la disponibilita' e competenza dei medici curanti. Percentuale che tuttavia cala drasticamente (meno del 70%) quando i pazienti sono chiamati a esprimersi sulla qualita' dei Servizi sanitari in termini di accessibilita', tempi di attesa e servizi offerti.
Sono questi alcuni tra i dati piu' evidenti dell'indagine condotta su scala nazionale da Gfk Eurisko e che, estrapolati a livello regionale, posizionano il Lazio tra le regioni sostanzialmente nella media per autonomia e competenza dei pazienti, un po' piu' in basso dal punto di vista organizzativo. Una carenza a cui la Regione stessa ha intenzione di rimediare avendo approvato recentemente un vero e proprio Piano regionale per l'assistenza al paziente diabetico. La declinazione laziale della ricerca Eurisko e' stata presentata nei giorni scorsi a Roma nel corso di un incontro tra esperti organizzato da Sics, Societa' italiana di comunicazione scientifica e sanitaria e realizzato con il sostegno di Sanofi. All'incontro hanno partecipato rappresentanti delle associazioni dei pazienti, della Regione- presenti Teresa Petrangolini, componente della commissione Sanita' della Regione Lazio e Gianni Vicario, dirigente dell'Ufficio "Assistenza primaria" della Direzione regionale Salute e Integrazione socio-sanitaria- delle societa' scientifiche di riferimento come l'Associazione dei medici diabetologi, dell'Assistenza territoriale come la Card Lazio rappresentata dal presidente Rosario Mete, della Pediatria e degli specialisti ambulatoriali del Sumai. Cosi' in un comunicato la Sics.
Il coinvolgimento attivo del paziente nella gestione della malattia ha effetti significativi sulla soddisfazione del paziente e sulla sua qualita' di vita. Questo significa che tutto migliora: lo stato di salute, l'umore, le relazioni sociali e familiari e i risultati in termini di buon controllo glicemico. E minori ipoglicemie gravi, piu' aderenza al trattamento e maggiore capacita' di migliorare il proprio stile di vita. I risultati dello studio condotto da GfK Eurisko su un campione nazionale di 500 pazienti con diabete di tipo 2 in trattamento con insulina confermano- anche a livello della Regione Lazio- l'importanza di una buona relazione medico-paziente nel favorire il coinvolgimento attivo del paziente e nel migliorare i risultati della cura. Paziente che tuttavia, nella Regione Lazio, si caratterizza per una maggiore incidenza, rispetto all'Italia, dell'obesita' (56% contro il 27% del dato medio nazionale). "Il medico- ha dichiarato Isabella Cecchini, direttrice del Dipartimento di Ricerche sulla Salute di GfK Eurisko- ha un ruolo fondamentale nell'educare il paziente e renderlo consapevole dell'importanza della cura e di un corretto stile di vita. Tale consapevolezza migliora la soddisfazione del paziente attraverso un migliore controllo della malattia". L'indagine ha confermato che anche nella Regione Lazio il diabetologo e' il medico di riferimento per il paziente, mentre il medico di medicina generale ha un ruolo piu' collaterale, anche se ha una funzione di supporto e guida nella gestione quotidiana della malattia e dello stile di vita. Nel Lazio non esiste ancora una gestione integrata del paziente, frutto di comune progettualita' e presa in carico tra specialistica e medico di medicina generale e probabilmente i primi risultati positivi di un processo del genere vedranno la luce nei prossimi mesi con l'attuazione del Piano regionale Diabete, redatto in collaborazione con tutti i protagonisti della patologia, e approvato alla fine dello scorso anno. La sinergia tra medico di famiglia e team specialistico ha, infatti, un effetto positivo sull'efficacia della cura e sulla soddisfazione complessiva del paziente per il medico e per i servizi di cura, aggiunge la Sics.
(Wel/Dire)