(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 8 giu. - Un nuovo paradigma sta investendo il mondo dell'oncologia, coincidente con il progressivo superamento dell'approccio chemioterapico, con l'affermarsi dell'immuno-oncologia, con il successo del farmaco biologico e delle combinazioni di terapie. Ebbene: "Mentre questa nuova fase dell'oncologia si sta affermando, diventa sempre piu' chiaro che abbiamo estremo bisogno che il mondo della formazione e dell'aggiornamento medico si ripensino e si riorganizzino per assicurare il miglior approccio ai pazienti e alle cure". La sottolineatura viene da Sergio Bracarda,direttore dell'unita' complessa di Oncologia Medica di Arezzo e autorevole membro dell'Aiom.
Intervistato a Chicago dalla DIRE nella prima giornata del 52' meeting annuale dell'Asco, l'oncologo toscano ha sottolineato come l'oncologia "necessiti ormai per la sua natura attuale di una visione multidisciplinare, di una integrazione e di una interazione serrata tra oncologi, genetisti e patologi, solo per limitarci alle specialita' piu' direttamente coinvolte. Questa visione multidisciplinare e multisettoriale deve essere parte integrante della formazione universitaria, dove occorre evitare l'approccio per compartimenti stagni".
Il messaggio di Bracarda e' forte e radicale: "Occorre combattere la tendenza del sistema di formazione e di aggiornamento ad essere autoreferenziale, a confermarsi, replicarsi e a rimanere immobile nelle proprie convinzioni scientifiche e organizzative. Se cambia il mondo delle cure, occorre che i giovani in formazione siano immediatamente coinvolti e formati al cambiamento, sempre nel rigoroso rispetto dei gold standard: solo cosi' riusciranno ad approcciare i pazienti assicurando loro cure innovative e appropriate".
(Wel/ Dire)