(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 8 giu. - "Destiniamo 20 centesimi del prezzo di ogni pacchetto di sigarette a un fondo speciale per l'oncologia: ogni anno potremmo cosi' ricavare oltre 700 milioni di euro destinandoli ai farmaci per i pazienti oncologici": questa e' la proposta avanzata a Chicago da Carmine Pinto, presidente dell'Aiom, l'Associazione italiana degli specialisti in oncologia.
Intervenendo ad un Press-meeting con i giornalisti nella giornata di apertura dell'Asco 2016, Pinto ha presentato la proposta esprimendo prima di tutto la grande preoccupazione dell'oncologia italiana verso un Servizio sanitario nazionale che presenta sempre maggiori differenze d'accesso alle cure nelle varie regioni italiane, e che rischia - per la costante contrazione del fondo per il riparto sanitario - di penalizzare proprio quei farmaci ad alto costo che stanno alimentando grandi speranze tra i pazienti.
"Ci stiamo trovando di fronte alla necessita' di reperire risorse economiche che siano impiegate all'interno di una nuova regia complessiva del farmaco e del sistema sanitario- ha detto Pinto- La creazione di un fondo alimentato con il prezzo delle sigarette permetterebbe di garantire cure a tutti, assicurando la sostenibilita' di sistema".
Non e' solo un'ipotesi, quella che gli oncologi italiani hanno voluto definire come "fondo per l'oncologia", ma sembra essere una opportunita' gia' informalmente condivisa sia dalle agenzie sanitarie italiane, che da esponenti della politica nazionale e del governo.
Il presidente dell'Aiom ha sottolineato che il fondo speciale per l'oncologia non e' un "salvadanaio per i farmaci", bensi' un fondo - "e noi saremmo assolutamente d'accordo che venisse gestito dall'Aifa" - capace di supportare "l'ingresso nel sistema delle cure di quei farmaci gia' rimborsati, ma innovativi e particolarmente cari". Detto cio, "siamo abbastanza fiduciosi nelle possibilita' di buona riuscita di questa proposta, perche' forse per la prima volta le istituzioni stanno ascoltando la comunita' scientifica- ha concluso Pinto- e questo per noi e' di particolare auspicio, perche' il sistema sanitario si sostiene quando alla sua base ci sono chiare decisioni politiche.
Decisioni che sono in grado di indirizzare anche le valutazioni economiche e di risparmio che, in un periodo critico come questo, rischiano altrimenti di prendere il sopravvento".
(Wel/ Dire)