"Il 60% proviene da Oriente, sono apparecchi di scarsa qualita'"
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 8 giu. - "Negli ospedali italiani c'e' un'invasione di elettrocardiografi economici e non a norma rispetto alle moderne linee guida. Un parco di apparecchi spesso di provenienza orientale, che ormai e' pari al 60% della dotazione di strumenti per l'elettrocardiogramma negli ospedali italiani. In un'ottica di voler risparmiare a tutti i costi e che non tiene conto della qualita' degli acquisti, si sceglie cosi' di comprare apparecchi per gli elettrocardiogrammi di bassa qualita', facendo un acquisto di facciata. Invece, una corretta diagnosi parte proprio dall'analisi corretta del tracciato, cosa che puo' fare la differenza e 'svelare' patologie nascoste. In questo modo a pagarne il prezzo sono i cardiologi indotti in errore e i pazienti". È la denuncia del presidente dell'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, Michele Gulizia, in occasione del 47esimo Congresso dell'Anmco, che si e' svolto nei giorni scorsi a Rimini.
"Altro aspetto estremamente critico- prosegue- e' la precisione nelle misure ed interpretazioni automatiche dell'elettrocardiogramma, dal neonato all'adulto, che nei sistemi con bassa precisione possono indurre in errore; le interpretazioni in alta precisione devono essere di tipologia standardizzata e devono rispondere ai criteri stabiliti da importanti societa' scientifiche cardiologiche internazionali che consentono di porre in maggiore sicurezza i sistemi". Il focus, spiega ancora Gulizia, non e' "contro i produttori di elettromedicali, ma e' diretto a quelle procedure e a quelle condizioni diagnostiche di basso profilo che tanto danno arrecano al sistema sanitario. Anche perche' il risparmio di oggi molto spesso si paga in termini di diagnosi non propriamente corrette, di nuovi ricoveri e ulteriore aggravio a carico del Ssn".
Nel corso del 47esimo Congresso Anmco, intanto, e' stato presentato un documento "per una maggiore precisione e appropriatezza del segnale degli elettrocardiografi", realizzato dalla stessa Anmco e firmato insieme con l'Associazione italiana ingegneri clinici (Aiic) e la Societa' italiana di telemedicina e sanita' elettronica (Sit). "I nostri figli- spiega ancora il presidente Gulizia- oggi utilizzano playstation evolute, cosi' come noi utilizziamo aggiornate tecnologie email e di comunicazione; invece il parco degli elettrocardiografi italiani e' molto vecchio e in tanti casi non consente di eseguire elettrocardiogrammi secondo le attuali norme e le migliori e piu' aggiornate linee guida. Massima attenzione, pertanto, va prestata su strumenti innovativi ed evoluti: ne' chincaglierie ne' anticaglie".
Tanti strumenti sui pazienti reali, aggiunge, sono "in difficolta' nel riprodurre decentemente un Ecg per cui concedono agli operatori la possibilita' di ritocchi estetici ai tracciati con l'impiego di filtri anomali che possono deteriorare le morfologie reali dei pazienti arrivando a falsi positivi e falsi negativi che possono compromettere pesantemente le diagnosi.
Sicuramente dobbiamo fare molto di piu' sulla prevenzione estesa. Un'elettrocardiografia di qualita' puo' fare molto in termini di prevenzione di eventi cardiovascolari che si ripercuotono pesantemente sui cittadini, particolarmente oggi che, con il nuovo decreto sugli standard ospedalieri, il ministero della Salute ha previsto l'estensione dei servizi in rete- conclude il presidente Anmco- anche per l'elettrocardiogramma, per gli ospedali provvisti di pronto soccorso".
(Wel/ Dire)