(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 27 gen. - "La politica sanitaria del governo Renzi ci ha unito in questa mobilitazione. Di solito le tante sigle sindacali dei medici sono sempre in disaccordo tra di loro, ma questa volta il consenso allo sciopero è stato unanime". Così Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana medici di famiglia), intervistato dall'agenzia Dire in merito alle motivazioni che hanno portato i medici ad indire un nuovo sciopero di 48 ore per il 17 e 18 marzo. La decisione è stata presa oggi durante una riunione intersindacale.
"Siamo tutti arrabbiati- spiega Milillo- Abbiamo dovuto registrare che lo sciopero, le denunce e gli allarmi lanciati dai medici sono stati totalmente ignorati dal ministro e dal governo, che si sono limitati a presentare dei provvedimenti elusivi, facendo finta di risolvere alcuni problemi, senza risolverne nessuno. Tutti i sindacati, quindi, si sono trovati d'accordo per continuare la mobilitazione, e non solo nel fare un altro sciopero, per far capire ai cittadini il rischio che il Servizio sanitario nazionale sta facendo correndo loro, a questo punto non si sa se volontariamente, per lasciare nelle mani delle assicurazioni l'assistenza sanitaria".
Secondo Milillo, inoltre, è sempre più evidente "la tendenza 'all'americanizzazione' del nostro sistema di tutela della salute- sottolinea- oltre al solito non-detto, all'ignorare le richieste e al non rispondere. Intanto, le istituzioni procedono attraverso provvedimenti inefficaci e di smobilitazione del servizio. Manca dunque una progettualità dichiarata, dove si ascoltano gli allarmi di coloro che poi, tutti i giorni, devono rispondere- conclude il segretario generale della Fimmg- a quelle che sono le esigenze dei cittadini".
(Wel/Dire)