SANITA. Eutanasia, Binetti (Ap): "Diciamo no, è aberrazione"
"Migliorare i farmaci che contrastano dolore e depressione"
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 20 gen. - "Finalmente è arrivata in Commissione, dopo essere stata preventivamente già calendarizzata per l'aula della Camera dei deputati, la proposta di legge sull'Eutanasia. Dico finalmente perché da diversi anni in molti casi, non in tutti per fortuna, si parlava di legge sul testamento biologico e si intendeva legge sull'eutanasia, come se l'unico desiderio che una persona potesse esprimere rispetto all'ultima fase della sua vita fosse quello di un suicidio assistito". Lo afferma in una nota Paola Binetti, deputato di Area popolare (Ncd- Udc).
"Parlare ora, senza eufemismi e senza giri di parole, della proposta di legge in questione come di una esplicita richiesta della possibilità di morire commissionando la propria morte, come se fosse una morte annunciata, ci permette di rinnovare il nostro No a tutto campo ad una simile aberrazione. Prima di tutto- spiega Binetti- il medico è un professionista che affronta un lungo iter formativo per curare i suoi pazienti, per guarirli se è possibile, e comunque per accompagnarli con tutta la sua umanità, ricorrendo alle cure compassionevoli che scienza e tecnica rendono sempre più facilmente disponibili e accessibili alle persona malate".
"La legge sulle cure palliative- prosegue Binetti- ha profondamente modificato le scenario con cui devono confrontarsi medico e paziente quando le terapie specifiche per una determinata malattia risultano ormai inefficaci, occorre fare passi avanti per migliorare la tipologia di farmaci capaci di contrastare il dolore, ma anche di quelli capaci di contenere il rischio depressivo in cui i malati possono scivolare quando pensano che non ci sia più nulla da fare. Il suicidio non è mai una risposta efficace, né sul piano personale né su quello della relazione medico paziente, significa che si è rotta un'alleanza e non si è stati capaci di offrire al malato nuove prospettive di senso per vivere gli attimi più preziosi della vita: gli ultimi".
"C'è poi da rilevare che l'attuale momento politico non è certamente tra i più propizi per inserire un nuovo tema divisivo tra le forse di maggioranza e di opposizione, ma anche all'interno dei rispettivi gruppi, le precedenti legislature, infatti, mostrano fino a che punto gli animi possono scaldarsi quando si parla di vita e di morte e quando si vuole sdoganare la morte facendone una opzione libera, senza vincoli di natura etica e di natura affettiva. Non sarà un passaggio facile per questa ennesima riforma antropologica che si vuole inserire nel Paese", conclude la parlamentare.
(Wel/ Dire)
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