(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 20 gen. - L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato nei giorni scorsi la fine dell'epidemia di Ebola in Liberia e nell'Africa occidentale: "Tutti i canali di contagio sono stati interrotti- si legge nel comunicato Onu- ma il lavoro non è ancora concluso".
Il terribile virus Ebola, che non colpiva in modo così violento il continente africano dal 1976, ha ucciso 11.315 persone, per la maggior parte in Liberia, Guinea e Sierra Leone. Un bilancio che però, avverte l'Organizzazione, è largamente inferiore rispetto al reale impatto che il virus ha avuto su alcuni dei paesi più poveri al mondo. "Nei prossimi anni dobbiamo aspettarci il ritorno dell'epidemia" ha avvertito il segretario generale Onu Ban Ki-Moon, ma l'intensità e la frequenza di tali focolai "si ridurranno col tempo".
Inoltre, quando il morbo colpirà di nuovo, "non riuscirà a danneggiarci come ha fatto questa volta", ha affermato Francis Karteh, capo del dipartimento anti-ebola delle Nazioni unite, spiegando che quando si e' presentato il picco della crisi, a fine 2014, "medici e infermieri non la conoscevano. Per questo tante persone sono morte".
In quel periodo, "raccoglievamo tra i 40 e i 50 cadaveri al giorno", ha raccontato Naomi Tagbeh, ua sopravvissuta al virus, impiegata nel recupero dei cadaveri altamente contagiosi. "E' stata un'esperienza orribile e mi auguro che la Liberia non debba riviverla mai piu'", ha dichiarato.
(Wel/Dire)