"Bene l'incontro col ministro Lorenzin, ma aspettiamo fatti"
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 24 feb. - A seguito dell'incontro dei giorni scorsi con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, le organizzazioni sindacali dei medici esprimono "apprezzamento per la convocazione da parte del ministro e per la disponibilita' all'ascolto dimostrata" ma confermano lo sciopero di 48 ore del 17 e 18 marzo. Le sigle, tutte unite, fanno sapere di aver informato Lorenzin "della gravita' per le ripercussioni sulla tutela della salute dei cittadini- spiegano in una nota- del definanziamento della sanita' pubblica, che ha portato la spesa sanitaria italiana, in rapporto al Pil, al terzultimo posto tra i Paesi Ocse a 15, preceduta addirittura dalla Grecia, facendola precipitare al 21esimo posto nell'indice europeo di gradimento dei consumatori".
I sindacati medici e il ministro, durante l'incontro, hanno quindi "concordato sulla necessita' di aprire un processo che porti al riconoscimento da parte del governo del ruolo e del valore del lavoro dei medici- proseguono- e degli altri professionisti del Servizio sanitario nazionale, insieme con quello della sanita' pubblica, come grande patrimonio civile e sociale del Paese, riportandoli all'interno della agenda della politica nazionale".
Fanno sapere ancora i sindacati: "Lorenzin ha dato la propria disponibilita' all'attivazione di tavoli tecnici, anche interministeriali, che affrontino le ragioni che oggi rendono insostenibile la situazione di medici e dirigenti sanitari, per un confronto che porti a scelte strutturali che arrestino il declino del Ssn e il progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro dei professionisti che operano al suo interno".
Da attivare subito, secondo i sindacati dei medici, ci sono "contratto e convenzioni, costituendo questi irrinunciabili strumenti di governo, anche della spesa, e di innovazione organizzativa". Questi, nello specifico, i punti su cui le organizzazioni sindacali hanno richiamato l'attenzione del ministro: "Applicazione della legge sull'orario di lavoro, anche attraverso interventi del ministero; superamento del precariato, previo puntuale censimento e valutazione dei costi della stabilizzazione; piano per l'occupazione a tempo indeterminato, che copra gli attuali vuoti di organico e garantisca almeno il turnover rispetto ai 22mila medici previsti in quiescenza nel prossimo triennio, abolendo il tetto di spesa per il personale o derogando per le Regioni il piano di rientro".
Tra le richieste dei sindacati al ministro Lorenzin, ancora, ci sono "la sospensione degli effetti dell'articolo 9-quater della L.125/2015, o il ritiro del DM 9 dicembre 2015 sull'appropriatezza prescrittiva, e l'impegno ad evitare accanimento sanzionatorio contro i medici; un intervento per salvaguardare il salario accessorio della dirigenza medica e sanitaria, congelato in maniera illogica dal comma 236 della legge di stabilita'; la definizione di requisiti di accreditamento omogenei per il settore pubblico e quello privato, per evitare fenomeni di moderno caporalato; la riforma del sistema di formazione medica, per renderlo coerente con la programmazione del San e valorizzare il ruolo attivo dei professionisti che operano nel e per il Servizio sanitario nazionale, ed evitare un imbuto formativo che crea disoccupazione ed emigrazione dei giovani; il contrasto a procedimenti di esternalizzazione dei servizi sanitari".
In attesa di atti e segnali concreti, concludono infine i sindacati dei medici, rimangono in campo le ragioni "che hanno condotto alla proclamazione dello sciopero generale di 48 ore del 17 e 18 marzo".
(Wel/Dire)