Lala: Servira' a ridurre contenzioso anche tra pazienti e medici
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 17 feb. - "L'approvazione finale da parte del Consiglio regionale del Lazio della legge sulla conciliazione nelle controversie sanitarie e in materia di servizi pubblici e' un passo importante per ridurre il contenzioso sia tra cittadini ed enti pubblici sia, in particolare, tra pazienti e medici. L'Ordine di Roma e' stato tra i promotori della nuova normativa e interlocutore costante della Regione Lazio in questo percorso legislativo: il traguardo raggiunto e' quindi motivo di grande soddisfazione e di ottimismo". Cosi' Roberto Lala, presidente dei camici bianchi capitolini, commenta il varo della legge che ha istituito la Camera regionale di Conciliazione.
Al nuovo organismo spettera' il compito di comporre in via stragiudiziale le controversie fra i cittadini e i soggetti erogatori di servizi pubblici regionali sul mancato rispetto degli standard di qualita' previsti. In questa categoria rientra anche la responsabilita' medico-professionale e l'erogazione di prestazioni da parte di Asl e ospedali; escluse le liti di particolare complessita' e comunque di valore superiore a 50mila euro. La Camera di conciliazione sara' istituita presso l'Istituto di studi giuridici Arturo Carlo Jemolo, sara' composta da un direttivo di tre persone, nominate dal presidente della Regione, che predisporra' l'elenco dei conciliatori, scelti tra magistrati a riposo, avvocati con almeno dieci anni di esercizio, professori e ricercatori universitari o di enti di ricerca in materie giuridiche, esperti di conciliazione, notai, commercialisti e medici con almeno dieci anni di esperienza.
"Gia' da mesi il nostro Ordine ha provveduto a formare, con appositi corsi, un numero di medici in grado di intervenire quali conciliatori della Camera regionale nelle procedure che si apriranno con cittadini in materia di sanita'. Siamo quindi pronti a svolgere il nostro ruolo", precisa Lala. La nuova legge regionale del Lazio si muove nella direzione gia' delineata da altre realta' territoriali, come la Regione Veneto e la Provincia di Trento e di Bolzano. Direzione conforme alle indicazioni fornite dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 178/2010 che ha riconosciuto, con peculiare riferimento alla materia sanitaria, la legittimita' di procedure regionali di conciliazione che si affianchino, senza sovrapporsi, alla mediazione prevista dal d.lgs. 28/2010. Proprio con riferimento alla sanita', tali procedure, che non precludono la tutela giurisdizionale, erano state auspicate dall'Intesa Stato-Regioni del 20 marzo 2008.
"Anche la proposta di legge sulla responsabilita' professionale, ora all'esame del Senato e che potra' segnare una svolta sul contenzioso medico legale e della cosiddetta medicina difensiva, prevede all'articolo 8 il tentativo obbligatorio di conciliazione", ricorda Lala. "Se cio' diverra' normativa nazionale, vorra' dire che il Lazio e l'Ordine dei Medici di Roma hanno anticipato i tempi, rispondendo compiutamente alle indicazioni che, con la nuova legge, il Parlamento si appresta ad approvare".
(Wel/ Dire)