(DIRE- Notiziario settimanale Sanita') Roma, 10 feb. - "La sanita' del Lazio, sia pubblica che privata accreditata, attraversa una crisi senza precedenti. Fossimo in pronto soccorso sarebbe un'emergenza da codice rosso. Per questo, per sensibilizzare i cittadini e richiamare alle proprie responsabilita' il Governo e la Regione Lazio, le lavoratrici e i lavoratori di tutto il settore si mobiliteranno il 17 febbraio, manifestando di fronte alla sede del ministero della Salute di Piazza Castellani, Lungotevere Ripa, dalle 11 alle 13". Lo annunciano i segretari generali Fp-Cgil Roma e Lazio, Natale Di Cola, Cisl-Fp Lazio, Roberto Chierchia, Uil-Fpl Roma e Lazio, Sandro Bernardini.
"Gli operatori sono impoveriti da anni di salari e contrattazione bloccati- spiegano i sindacati- persino norme di buon senso come quella sull'orario di lavoro in sanita', che impongono limiti e riposi compensativi per garantire la salute di chi cura e di chi viene curato, hanno avuto effetti negativi: senza lo sblocco del turn-over non si puo' assumere personale a sufficienza per applicarle". E mentre il pubblico "si ridimensiona, riduce i posti letto, taglia e non si struttura sul territorio con servizi di prossimita', la crisi del privato accreditato e' un buco nero: alle emergenze note, Idi-San Carlo, Israelitico, San Raffaele e Fatebenefratelli, si aggiungono le troppe procedure di licenziamento collettivo in atto e la poca chiarezza sul futuro delle cliniche con 40 posti letto". Per le sigle, dunque, "la tegola finale e' l'annuncio da parte delle associazioni datoriali Aris e Aiop dello stato di crisi delle residenze per anziani". In gioco, sottolineano, ci si sono il 50% del salario di 4.600 lavoratori, 5.000 posti letto nelle residenze e 1.000 nelle riabilitazioni. "Il 17 porteremo in piazza questa emergenza per responsabilizzare le istituzioni e informare i cittadini, per chiedere il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro e l'assunzione di nuovo personale, regole certe per il sistema impazzito degli accreditamenti. Non si puo' restare inermi mentre un pezzo di welfare viene distrutto", concludono.
(Wel/ Dire)