"In sale aspetto affiggeremo cartello con novita' negative"
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 3 feb. - Dura presa di posizione del Sindacato nazionale autonomo medici italiani sul decreto Lorenzin, pubblicato il 20 gennaio scorso, che limita l'erogabilita' di alcune prestazioni diventando di conseguenza a totale carico economico dei pazienti. "Tutte le nostre obiezioni non sono state prese in considerazione- dice Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami- nonostante gli impegni presi. Eppure avevamo puntualmente sottolineato come la norma fosse fuori luogo, da una parte in termini generali come strumento con cui dare un giro di vite su 'presunte' inappropriatezze, dall'altra nello specifico per il tipo di prestazioni considerate".
Se pensano di risparmiare, prosegue Gennaro Caiffa, vice segretario nazionale dello Snami, "sbagliano di grosso, perche' l'impatto economico sara' molto basso. Di fatto, se mettiamo sul piatto della bilancia i danni che il decreto porra' in essere, l'ago pende per questo ultimo aspetto. Economicamente, infatti, l'impatto sara' molto basso, mentre enormi saranno gli effetti negativi come la negazione dei diritti dei pazienti ad avere con il sistema sanitario pubblico una prestazione dovuta e l'incertezza che la categoria medica avra' nel dover prescrivere un accertamento che si ritiene utile per compiere dovutamente un iter diagnostico".
Ma l'aspetto piu' deleterio, secondo il sindacato, e' quello del rapporto medico-paziente "che viene ulteriormente minato- sottolinea- dal fatto che siamo noi a dover fare da censori nei nostri ambulatori di fronte a 'persone' a cui si deve dire che devono pagare quelle prestazioni in una sorta di comunicazione-giustificazione che mal si addice al nostro ruolo".
Per questo, lo Snami ha predisposto "un cartello da affiggere in sala d'aspetto, in cui si informano i nostri pazienti delle novita' negative dell'ultimo decreto Lorenzin, perche' anche noi non ne possiamo piu' di fare obbligatoriamente i censori conto terzi. Come sindacato, inoltre, stiamo studiando ulteriori prese di posizione per arginare questa nuova moda della parte pubblica di dettare e limitare dall'alto i corretti iter diagnostici- conclude lo Snami- nei confronti dei nostri pazienti".
(Wel/ Dire)