Ictus, Ucbm: Tra donne e uomini reazioni diverse
Cervello donne cambia vicino a lesioni, per uomini il contrario
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 3 feb. - La differenza tra il cervello femminile e quello maschile e' un tema antico e controverso. Recentemente, nuove tecniche in mano agli scienziati hanno permesso di mettere in evidenza, in soggetti sani, alcune differenze che sembrano essere legate al sesso. Uno studio dell'area di Neurologia dell'Universita' Campus bio-medico di Roma, in corso di pubblicazione sulla rivista Frontiers in Neuroscience, ha dimostrato una diversa risposta del cervello maschile e di quello femminile in seguito a un ictus e ha portato ad ipotizzare che queste differenze possano avere un'influenza sui processi di recupero. Quando l'ictus colpisce uno dei due emisferi del cervello compare frequentemente una paralisi nella meta' opposta del corpo, o un disturbo del linguaggio. Nelle fasi immediatamente successive, si osservano alcuni cambiamenti che interessano sia le aree cerebrali vicine a quella colpita da ictus che quelle lontane, in alcuni casi persino quelle localizzate nell'emisfero cerebrale opposto rispetto a quello colpito: si tratta della cosiddetta 'neuroplasticita'', ovvero quelle modificazioni funzionali che spesso aiutano a ottenere un recupero piu' o meno completo delle funzioni neurologiche perse a causa dell'ictus, ma che, in condizioni particolari, possono interferire con il recupero.
Cosi' in un comunicato l'Universita' Campus Bio-Medico di Roma.
"Utilizzando tecniche di stimolazione cerebrale non invasiva, in particolare la stimolazione magnetica transcranica- ha spiegato Vincenzo Di Lazzaro, direttore della Neurologia dell'Universita' Campus Bio-Medico di Roma- abbiamo scoperto che il cervello maschile e quello femminile reagiscono in modo diverso in seguito a un ictus. Nella donna prevalgono i cambiamenti localizzati nelle zone del cervello piu' vicine alla lesione; nell'uomo, invece, la riorganizzazione e' piu' evidente lontano dalla sede dell'ictus: questo implica che nei due sessi possano avvenire processi di recupero delle funzioni perse profondamente diversi". Nessuna delle due modalita' e' in assoluto superiore all'altra nel favorire il recupero, ma la differenza potrebbe farla proprio l'estensione del danno cerebrale. I fenomeni di plasticita' maschile potrebbero aumentare le chance di recupero nelle grandi lesioni cerebrali, la neuroplasticita' femminile sarebbe, al contrario, piu' efficiente in caso di ictus meno esteso. Questo spiegherebbe, almeno in parte, le differenze tra maschi e femmine nelle capacita' di recupero da ictus: differenze note da molto tempo, che tuttavia, fino ad oggi, nessuno era mai stato in grado di spiegare associandovi possibili cause. "Questi aspetti potranno essere meglio definiti in ulteriori studi. Gia' ora, comunque, la conoscenza piu' approfondita dell'influenza del sesso del paziente nel recupero dall'ictus potra' essere di aiuto nell'individuazione e ottimizzazione dei trattamenti neuroriabilitativi", conclude Di Lazzaro, Direttore della Neurologia dell'Universita' Campus Bio-Medico di Roma.
(Wel/Dire)
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