(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 7 dic. - "Il settore dell'anestesiologia e' per sua definizione uno dei piu' avanzati dal punto di vista tecnologico tra le varie specializzazioni.
Questo perche' si giova di tutti i progressi che avvengono in generale, a partire dalla farmacologia". Cosi' Alessandro Vergallo, dirigente medico di Anestesia e rianimazione agli Spedali civili di Brescia, presidente del'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani Emergenza area critica (Aaroi-Emac).
Grazie all'innovazione, dunque, l'anestesia del futuro "sara' sempre meno invasiva", spiega Vergallo in occasione del corso di formazione 'Anestesiologia: uno sguardo multiprospettico. Le innovazioni metodologiche, le responsabilita' del medico e i bisogni del paziente', organizzato da Msd Italia presso il centro di formazione e simulazione Ipse all'interno del Policlinico Gemelli di Roma. "E intendiamo l'anestesia meno invasiva in termini di impatto farmacologico sull'organismo, con una attenta calibrazione della tipologia dei farmaci e del loro dosaggio, per impattare sempre meno sull'ospedalizzazione, il vero disagio che il paziente subisce".
Oltre al disagio psicologico, ovviamente. Perche' senza dubbio serve dedicare particolare attenzione alla sfera emotiva di un paziente che si prepara ad affrontare un intervento chirurgico. "Ai timori 'normali' si aggiungono gli effettivi sensoriali negativi che derivano dal trovarsi in un ambiente estraneo e 'spersonalizzante'- spiega Vergallo- In questo senso e' indispensabile una corretta informazione: innanzitutto occorre stabilire un rapporto con il paziente che vada oltre le spiegazioni tecniche e che ricrei quel clima di fiducia e alleanza terapeutica che oggi spesso nel mondo sanitario manca".
Un paziente piu' tranquillo, infine, deve poter contare anche su un elevato rapporto sinergico tra l'anestesista e il chirurgo. "Con loro siamo amici-nemici- sorride Vergallo-. Battute a parte, e' sempre piu' evidente una maggiore interazione tra attivita' diagnostiche, terapeutiche e chirurgiche e il loro supporto anestesiologico. In realta' il nostro non e' solo un supporto ma un'azione che investe tutto l'ambito perioperatorio, in cui il nostro intervento e' fondamentale per garantire maggiore qualita', sicurezza delle cure e anche maggiore comfort".
(Wel/ Dire)