Miei disegni di legge parcheggiati da 3 anni agli Affari sociali
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 27 apr. - "Una singolare coincidenza quella che lega l'istituzione della giornata nazionale della salute della donna, intensamente voluta dal ministro Lorenzin, con il recentissimo scandalo della medicina materno-infantile di Reggio Calabria, opportunamente identificato con il nome di Mala Sanitas. Com'e' noto, gli episodi di malasanita' accertati hanno riguardato il decesso di due bimbi appena nati, le lesioni irreversibili procurate ad un altro bambino dichiarato invalido al 100%, i traumi di varia natura subiti dalle partorienti, compreso il procurato aborto di una donna non consenziente. Il quadro complessivo mette in evidenza la gravissima incompetenza professionale da parte dell'intero team di sala parto, ma l'orrore non si ferma qui. Si evidenzia una spirale di complicita' e di menzogne che mostrano come tutti fossero consapevoli della propria incompetenza e della propria inadeguatezza. Ma proprio per questo avevano stretto un patto per evitare che trapelasse al di fuori, ricorrendo a tutti i mezzi possibili. Compresa la falsificazione delle cartelle cliniche, riscritte ad hoc". Lo afferma Paola Binetti, l'onorevole di Area Popolare (Ncd-Udc), che continua: "Fin dall'inizio di questa legislatura ho presentato alcuni disegni di legge per rendere piu' sicuro il parto, a cominciare dal parto naturale, nella speranza che davvero potesse fare un salto di qualita' nelle garanzie offerte alle partorienti. Debbo lamentare pero' che tutto cio' giace parcheggiato da quasi tre anni in commissione Affari sociali, perche' sembra che siano sempre altri i problemi, altre le urgenze. Ci occupiamo di questi temi solo davanti allo scandalo e lo facciamo lasciando alla magistratura il compito di intervenire. Ma il nostro compito di legislatori dovrebbe essere quello di prevenire, di evitare che si creino certe situazioni e soprattutto che si ripetano. Forse davanti allo scempio appena evidenziato a Reggio Calabria e' giunto il momento di dire basta alla pessima gestione dell'evento nascita, cosi' come la cronaca ci racconta che accade in alcune regioni. Occorre ripartire con una normativa che piu' e meglio risponda ai nuovi standard di sicurezza delle donne in sala parto, che rimetta in primo piano la responsabilita' professionale del personale medico, ma anche di tutta la dirigenza sanitaria.
Denunciare un fatto significa anche impedire che si ripeta; significa rilanciare la formazione medica continua con interventi ad hoc; significa garantire il diritto alla salute della donna, compreso il suo diritto ad essere madre, con il piu' classico e tradizionale dei metodi: il parto naturale. Un buon obiettivo per una giornata speciale come questa dedicata per la prima volta alla salute della donna", conclude la Binetti.
(Wel/ Dire)