Campi, sport e dieta adeguata per (ri)dare speranza ai pazienti
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 16 set. - A volte darsi la zappa sui piedi aiuta. Parte da ottobre il progetto di "ortoterapia": percorsi di supporto psico-fisico per malati oncologici voluto dalla Lilt di Bologna insieme all'associazione Area ortiva via Salgari e patrocinata dal quartiere S.Donato. Nella zona Pilastro verranno messi a disposizione, per i malati di tumore in terapia o per chi l'ha conclusa, 40 metri quadri di orto da coltivare. La zona scelta è via Salgari dove l'orto è una risorsa importante per il quartiere. "In quell'area ci sono 420 orti- conferma Simone Borsari, presidente del quartiere S.Donato- e abbiamo visto come l'esperienza dell'orto ha unito persone di diversa età e provenienza culturale creando una comunità propositiva". L'orto non è una novità per Bologna: in tutta la città ci sono 22 aree ortive pensate prima per gli anziani e poi estese a tutti. Il ritorno alla terra garantisce ai malati di cancro il ritorno a uno stile di vita adeguato: aria aperta, movimento fisico e consumo di alimenti naturali. È Domenico Francesco Rovelli, presidente dell'associazione Lilt, ad esprimere la forza del progetto: in un fazzoletto di terra, i pazienti "vedono nascere fiori e frutti e capiscono che la vita continua. C'è forse un sostegno migliore?". Al centro quindi non solo la cura della malattia, ma soprattutto la cura della persona.
"Posso testimoniare in prima persona l'efficacia di questo progetto- racconta Patrizia Preti, presidente dell'associazione Zona ortiva di via Salgari- perché anch'io ho avuto il cancro. Un giorno ho chiesto un orticello: giorno dopo giorno, mentre vangavo la terra, mi sono accorta che assorbivo energia positiva e speranza. E non ero sola. Gli altri ortolani mi circondavano, mi rimproveravano per come vangavo fino a quando non siamo diventati una piccola comunità, una sorta di 'condominio'". La lezione più bella dell'ortoterapia? "Trarre potenza e forza dai ritmi della terra, la stessa terra che sconvolge i tuoi piani prestabiliti, la stessa terra che ti regala sempre qualcosa- continua Preti- non esci mai a mani vuote dall'orto". Una visione globale della cura è quello che i medici ricercano nelle terapie anti-tumorali. Antonio Maestri, oncologo dell'ospedale di Imola ribadisce che "l'impegno dei medici non è solo quello di alleviare la sofferenza ma è soprattutto quello di riportare il paziente in salute. Questo stile di vita è fondamentale per la prevenzione". E presto a Imola verrà aperto un ambulatorio chiamato proprio "Stili di vita" dove "oltre alle classiche ricette prescriveremo anche la cura dell'orto".
Piccoli passi fanno grandi camminate. Lo sa bene Barbara Negroni della polisportiva Masi che affianca al progetto ortivo la nordic walking (camminata nordica). Questa tecnica consiste nel percorrere medi-lunghi tragitti (possibilmente all'area aperta) sorretti da un un bastoncino, "in questo modo la camminata sarà d'aiuto per la mobilità di tutto il corpo- spiega Negroni- ovvimannte gli istrutturi sono stati preparati da personale medico". Tante altre le attività motorie previste: l'associazione Namaskar offre corsi di yoga, tai ji e qi gong per insegnare ai pazienti come la mente domini il corpo. "Queste discipline orientali-aggiunge Marco Albizzi(Namaskar)-danno un grande sostegno psicologico perchè, attraverso la tecnica della visualizzazione, si vive diversamente il legame tra la malattia e la dimensione corporea". Per maggiori informazioni è possibile contattare la segreteria della Lilt Bologna (051.4399148) o l'associazione Area ortiva via Salgari (3276337120).
(Wel/ Dire)