(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 21 ott. - Cinque miliardi di euro l'anno. È la cifra che si può recuperare eliminando del 50% l'eccessivo ricorso alla medicina difensiva. Esami inutili, accertamenti superflui e prestazioni sanitarie evitabili, svolti dai clinici solo per evitare una possibile denuncia, costano 10 miliardi ogni 12 mesi. Questa la ricetta per contribuire a risanare i conti del sistema sanitario nazionale, senza nuovi tagli, proposta dai ginecologi della Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia) riuniti a Milano per il loro 90esimo congresso nazionale.
"Serve al più presto una nuova legge sul rischio professionale- dice Paolo Scollo, presidente della Sigo- Il provvedimento dovrà dare risposte chiare oltre che sulla medicina difensiva anche sul contenzioso medico-legale e gli eccessivi costi delle assicurazioni. Una causa su 10 contro un camice bianco è proprio a carico di un ginecologo. Per una polizza, invece, paghiamo fino a 20.000 euro. È una situazione insostenibile sia per i professionisti sia per l'intera collettività". La Sigo propone quindi un'altra fonte di sicuro risparmio: la prevenzione e gli stili di vita sani. "Sono i due principali temi del nostro congresso- prosegue Scollo- Oltre 13,8 milioni di italiane hanno più 50 anni e stanno affrontando la menopausa. Disturbi cardiovascolari, osteoporosi e tumori sono alcune delle conseguenze della fine delle mestruazioni. Ma solo un'italiana su due ne è a conoscenza. Se vogliamo evitare di dover curare domani sempre più pazienti afflitte da malattie croniche, allora, dobbiamo favorire oggi gli stili di vita sani". Per questo la Società italiana di ginecologici lancia la campagna 'Menopausa meno...male' (www.menopausamenomale.org), con l'obiettivo di aiutare le donne a vivere questa fase della vita con più consapevolezza e serenità.
A Milano, intanto, sono stati presentati i dati del sondaggio 'Come vivi la menopausa', svolto quest'anno su oltre 2.000 donne italiane, d'età compresa tra i 40 e i 60 anni. Ebbene: "Il 58%- dicono i ginecologici- ammette di sentirsi peggio di prima della fine del ciclo mestruale. Il 57%, invece, non svolge la consueta visita ginecologica annuale. E ancora: sette su dieci lamentano un aumento di peso, ma solo il 30% ammette di seguire una dieta corretta e il 26% pratica regolarmente sport". La Sigo, con questa campagna, vuole quindi "contribuire, attraverso numerose iniziative e progetti, a migliorare l'informazione per aiutare le donne a viverla con più consapevolezza e serenità e a combattere anche i piccoli disturbi, troppo spesso sottovalutati- conclude la società- e ritenuti, in modo errato, inevitabili".
(Wel/ Dire)