(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 14 ott. - Il cancro della mammella (con un caso ogni 18 donne) e quello della prostata (con 1 ogni 20 uomini) sono i più frequenti tra gli over 70. Ma per quanto riguarda il tumore alla prostata c'è una buona notizia: nove malati su dieci, infatti, superano la malattia con una buona qualità di vita. Sono alcuni dei dati emersi a Roma nel corso di una conferenza stampa organizzata dall'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), per presentare alla stampa un tour itinerante, in 10 centri per la terza età d'Italia, con l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione sulle possibilità di prevenzione e diagnosi precoce del tumore alla prostata.
"Il tumore alla prostata- ha spiegato Carmine Pinto, presidente dell'Aiom- è un carcinoma spesso presente in forma indolente (circa il 30-40% dei pazienti), caratterizzata da una crescita che può essere molto lenta e non in grado di provocare disturbi e ancor meno di causare la morte dei pazienti. In questi casi, allora, è possibile adottare una strategia osservazionale come la sorveglianza attiva, tenendo sotto stretto controllo nel tempo il comportamento e l'evoluzione del tumore, riservando il trattamento (chirurgico, radioterapico, farmacologico) solo ai pazienti che ne abbiano bisogno e quando ne abbiano bisogno".
A differenza di altri tumori, è emerso ancora dalla conferenza, per quello prostatico non esistono ancora programmi di screening efficaci, come la mammografia per il carcinoma mammario e il sangue occulto nelle feci per quello del colon.
"Un secondo problema su cui dobbiamo intervenire con forza- ha quindi evidenziato Pinto- riguarda il momento della diagnosi. La maggior parte dei tumori nella terza età sono scoperti in fase avanzata. E spesso non tutti questi pazienti accedono ai trattamenti più innovativi. Per questo nel corso di ogni incontro, durante il tour che abbiamo organizzato, vengono approfonditi anche i concetti di screening e di tempestività della diagnosi. Prima si intercetta la malattia, infatti, maggiori sono le possibilità di superarla con una buona qualità di vita- ha concluso- anche se si è ultrasettantenne".
(Wel/Dire)