(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 7 ott. - "In tema di liberalizzazione dei farmaci di fascia C si prepara un confronto piuttosto aspro in aula: un confronto tutto interno all'area di maggioranza. Il Pd e Area popolare sono sostanzialmente contrari, ma Scelta civica, anche lei nella maggioranza, minaccia di non votare il provvedimento se verrà meno questo che appare agli ex montiani un punto non rinunciabile". Lo afferma la deputata di Area popolare, Paola Binetti, che aggiunge: "I lavori della Camera sul ddl concorrenza sono stati rimandati al prossimo martedì ed è allora che si discuteranno gli emendamenti all'articolo 32 riguardanti le farmacie. Ma è proprio in quel momento che l'obiettivo tutela della salute tornerà in primo piano, perché non c'è dubbio che chi vuole mantenere i farmaci di fascia C nelle farmacie lo fa ad unico ed esclusivo interesse del paziente, per sottrarlo a quelle logiche di natura economica e commerciale che stanno erodendo punto per punto proprio questo diritto che la stessa Costituzione tutela con l'articolo 32. Una fortunata coincidenza o una pura casualità ma nel decreto concorrenza il dibattito sulle farmacie si apre proprio all'articolo 32, lo stesso con cui la Costituzione riafferma il diritto di tutti i cittadini ad ottenere le cure necessarie e ad ottenerle gratuitamente".
Per Paola Binetti "vendere al di fuori delle farmacie medicinali prescritti da un medico costituisce una situazione di rischio. Il paziente non tratta il farmacista come un semplice commesso, ma come un professionista disponibile e competente che può dargli un consiglio, un suggerimento concreto; qualcuno che non si limita a vendere un prodotto ma un vero e proprio servizio. Aprire delle farmacie nei grandi centri commerciali- spiega Binetti- è sempre possibile, ma deve trattarsi di vere e proprie farmacie, capaci di offrire la massima garanzia per la salute del cittadino in termini di appropriatezza e di sostenibilità. La farmacia non è mai però un semplice centro commerciale: è un luogo dove si fa prevenzione, educazione alla salute; dove aumenta la compliance del paziente con le indicazioni del medico, perché il farmacista rafforza una prescrizione, ne sottolinea i vantaggi, ne illustra i benefici. Difficile fare tutto ciò al bancone di un supermercato, con una folla variegata che gira intorno alla ricerca dei prodotti a migliori condiziono o magari semplicemente più a buon mercato. Sulla tutela della salute- conclude Binetti- non può esserci concorrenza, tanto più in regime di Sistema sanitario nazionale, in cui tutti i cittadini hanno pari diritti ad accedere alle cure necessari".
(Wel/ Dire)