La ricerca è del Sant'Anna di Pisa. Selezionata dall'Esa
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 4 mar. - La supergravita' puo' aiutare i ricercatori nello sviluppo di applicazioni nella medicina rigenerativa per il sistema scheletrico e nel testare nuovi farmaci, ancora piu' efficaci, per la stimolazione di cellule staminali. Con queste premesse sono stati pubblicati sull'International Journal of Nanomedicine i risultati degli esperimenti condotti dal gruppo di allievi perfezionandi in biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e di dottorandi del Center for Micro Bio-Robotics dell'Istituto Italiano di Tecnologia a Pisa, con sede a Pontedera, nell'ambito della campagna "Spin Your Thesis!" promossa dall'Esa.
Il gruppo italiano e' stato scelto dall'agenzia per condurre esperimenti in regime di gravita' alterata presso la "Large Diameter Centrifuge" dello European Space Research and Technology Centre, a Noordwijk (Olanda), dove e' operativa una strumentazione in grado di permettere esperimenti in condizioni di ipergravita', fino a 20 volte rispetto a quella terrestre.
Il gruppo, formato da Attilio Marino e Antonella Rocca della Scuola Superiore Sant'Anna, sotto la supervisione di Gianni Ciofani, team leader dell'Istituto Italiano di Tecnologia, ha condotto esperimenti nell'ambito di un progetto per valutare l'effetto della gravita' e di altri stimoli fisici sull'accrescimento e sulla differenziazione di osteoblasti (precursori di cellule ossee). "I risultati ottenuti - spiega Gianni Ciofani - hanno permesso di dimostrare come l'ipergravita' possa fornire un importante stimolo per guidare il comportamento cellulare, strada ancora decisamente inesplorata e con notevoli potenzialita' in biomedicina, per applicazioni che spaziano dalla medicina rigenerativa allo screening di nuovi farmaci". "Grazie all'Agenzia Spaziale Europea - conclude - al nostro gruppo e' stata concessa un'opportunita' unica per sfruttare strumentazioni altrimenti di difficile accesso. Non e' la prima volta che veniamo selezionati per questi esperimenti e gia' nel 2014 siamo tornati in Olanda per valutare gli effetti dell'ipergravita' su potenziali terapie genetiche per il muscolo".
(Wel/ Dire)