Il 4 giugno a Roma una serata tra cibo emusica per Ainet
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 20 mag. - Un ibiscus in cambio di un sostegno per la ricerca scientifica. L'idea è dell'associazione A.I.NET. Vivere la Speranza - Amici di Emanuele Cicio - Onlus, con l'iniziativa 'Lasciamo fiorire la speranza' il 4 giugno a Roma alle Officine Farneto, in Via Monti della Farnesina 77 alle ore 21. La serata di cibo e musica è stata organizzata da Zainesc Mebrahtu, che gestisce il bistrot di Officine Farneto, insieme al coro Chaosity e al gruppo dance anni '70 'Vintage People', per sostenere l'associazione A.I.NET nella raccolta fondi.
"La scelta di creare un'associazione per sostenere la ricerca nasce dalla volontà della madre e degli amici di Emanuele di fare qualcosa di concreto per aiutare coloro che si trovano ad affrontare patologie rare. Emanuele era nato a Montefalco il 24 luglio del 1974. Come tutti i suoi coetanei aveva in sé l'esuberanza della giovinezza, era sempre attivissimo e pieno di voglia di fare, di scoprire, di esagerare e di vivere. Poi un giorno piomba la malattia su questo ragazzo, perché una malattia grave ti piomba addosso come un incidente. Ha lo stesso effetto immediato di morte quando la diagnosi è definitiva, irreversibile come lo è stata da subito per Emanuele. A quindici anni gli è stata diagnosticata una forma tumorale rara e particolare: la M.E.N. (Multiple Endocrine Neoplasia), poco conosciuta e difficilmente individuabile nelle sue peculiari caratteristiche, come i N.E.T. (tumori neuroendocrini), lasciando in chi si trova a viverla un profondo senso d'impotenza". Lo racconta alla DIRE Roberto Baldelli, medico endocrinologo dell'Istituto Nazionale Tumori "Regina Elena" di Roma, nonché presidente del comitato scientifico della sezione laziale di A.I.NET.
"Da qui è nata la consapevolezza che l'unica arma a disposizione è la ricerca medica- prosegue l'esponente A.I.NET- che va sostenuta e aiutata soprattutto per le malattie rare la cui bassa casistica è spesso indice di difficoltà di riconoscimento. Per questo l'importanza di poter disporre di fonti di finanziamento alternative". Negli ultimi anni questa sensibilità è andata "crescendo nella popolazione- rivela il medico- e troppo spesso l'unico modo per trovare sostegno alla ricerca è la strada dell'attivazione dal basso, da parte dei cittadini e della loro mobilitazione verso obiettivi specifici è senz'altro vincente. Integra, e in alcuni casi sostituisce del tutto, le altre modalità di finanziamento della ricerca. Questa- aggiunge Baldelli- è il motore del progresso in campo biomedico".
A.I.NET si propone di favorire, promuovere e sostenere la ricerca, lo studio e la cura nel campo dei tumori rari e meno ampliamente conosciuti. In particolare e principalmente i NET (Tumori Neuroendocrini) e le M.E.N (Neoplasie Endocrine Multiple); di favorire l'interesse dei ricercatori allo studio dei Tumori Neuroendocrini e delle Neoplasie Endocrine Multiple con premi per l'attività di ricerca, bandi di concorso per tesi di Laurea e borse di studio dedicate all'argomento; di sensibilizzare gli organi competenti e collaborare con essi per una sempre più attenta e rapida soluzione dei problemi dei malati. Inoltre, la Onlus lavora per divulgare i suoi obiettivi informando e sensibilizzando l'opinione pubblica sulle problematiche delle malattie tumorali: incontri, dibattiti, conferenze con personale medico altamente specializzato.
"Conoscere le possibilità di cura e i traguardi raggiunti nelle varie patologie e rendere ogni persona consapevole che 'vivere la speranza' è possibile- conclude l'endocrinologo- solo se tale speranza si condivide attraverso la solidarietà e l'amore".
(Wel/Dire)