(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 13 mag. - "Gli scienziati lo chiamano il paradosso dell'obesita' ma si potrebbe definire anche il controsenso della magrezza. Si dice che i magri vivano piu' a lungo ma snelli e molto grassi hanno lo stesso rischio elevato di incorrere in problemi cardiaci e morire prima rispetto a chi invece ha qualche chilo in piu'. Infatti, in presenza di diabete di tipo 2 cioe' quello che dipende da cio' che si mangia, i grassottelli hanno un rischio di mortalita' piu' basso di tutti. Lo sostengono un pool di ricercatori inglesi e italiani, coordinati della University of Hull, rispettivamente dell'Imperial College di Londra e della universita' Federico II di Napoli, che hanno condotto una corposa ricerca pubblicata oggi su Annals of internal medicine". Lo si legge su "Repubblica.it".
Lo studio. Come spiega l'articolo, "si tratta di una indagine condotta per 10 anni consecutivi su 10.560 persone, in media sessantenni e meta' uomini e meta' donne, affetti da diabete di tipo 2 e senza problemi cardiaci all'inizio dello studio. Gli studiosi riassumono che chi aveva un indice di massa corporea superiore a 25, cioe' era in evidente sovrappeso o obeso, ha registrato un tasso piu' elevato di problemi cardiaci, come insufficienza cardiaca e sindrome coronarica, rispetto a chi era normopeso con un indice fra i 18,5 e i 24,9. Tuttavia, spiegano ancora gli studiosi, chi era in sovrappeso, con un indice di massa corporea fra i 25 e i 29,9, ha registrato il tasso di mortalita' piu' basso. Il rischio degli obesi, con un indice superiore a 30, sottolinenao i ricercatori, e' risultato simile a chi aveva un peso ritenuto nella norma, mentre i pazienti piu' magri (indice di massa corporea inferiore a 18,5, hanno avuto la prognosi peggiore. L'obesita' e' e resta pericolosa per la salute mentre, al contrario, qualche chilo in piu' sembra non fare male e puo' essere anche protettivo".
Quel poco di grasso che fa bene. Che un po' di grasso non sia pericoloso, sottolinea l'articolo di "Repubblica.it", "era gia' stato dimostrato in altri studi per altri tipi di malattie.
Questa volta la rivista medica che ha ospitato l'indagine ha anche pubblicato una scheda per i pazienti per chiarire il concetto del 'paradosso dell'obesita'' affinche' la gente non si confonda le idee. Il paradosso pero' resta ancora senza un chiarimento completo anche se i ricercatori offrono una possibile giustificazione alla strana relazione: 'Prima di tutto il diabete alimentare, indotto da uno stress metabolico o dall'obesita', puo' differire fondamentalmente da quello presente anche in assenza di peso eccessivo. Inoltre i pazienti con indice di massa corporea piu' basso possono fumare o bere troppo contribuendo ad aumentare il rischio. infine gli obesi generalmente sono piu' monitorati in medicina e quindi si fanno diagnosi precoci piu' facilmente'".
A rischio anche chi e' sottopeso. Gli autori, prosegue ancora l'articolo, precisano: "Noi abbiamo scoperto che, rispetto a chi ha un peso normale, chi e' sottopeso ha il maggior rischio di morire e chi invece ha qualche chilo in piu' vive piu' a lungo. Ma cio' non significa che chi ha il diabete deve ingrassare un po' e resta valido il principio che i pazienti devono proseguire da avere uno stile di vita salutare, che e' l'elemento riconosciuto essere il piu' protettivo per la salute. La ricerca ha infatti un limite: non ha indagato che tipo di attivita' fisica facessero i soggetti studiati- conclude l'articolo- ne' se usavano farmaci per tenere a bada il colesterolo".
(Wel/Dire)