(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 29 lug. - "Ma quanto deve 'costare' la sanita'? A mio avviso, l'unica risposta intelligente (e carica di giustizia) e': quanto serve, quanto serve per curare al meglio le persone che ne hanno bisogno. Tutte. Idealmente, non un euro in piu', ne' un euro in meno". Lo scrive su Facebook Gino Strada, fondatore e medico nell'ong italiana Emergency, che prosegue: "I rapporti ufficiali, invece, ci dicono che circa 10 milioni di italiani non possono curarsi come dovrebbero, perche' non se lo possono piu' permettere. La spesa sanitaria italiana e' di poco superiore ai 100 miliardi di euro annui. Troppi? Pochi? Chissa'".
Prosegue Strada: "La 'spesa sanitaria' e' pero' il costo per lo Stato, o meglio per la collettivita', del 'sistema sanitario', non e' quanto viene speso per curare le persone. C'e' molto di piu' in quei 100 miliardi l'anno. Certamente ci sono un uso poco razionale delle risorse e la dannosa 'medicina difensiva' a dilapidare danaro pubblico. C'e' pero' una cosa nella sanita' che costa piu' di tutto il resto, e che viene ostinatamente censurata: il profitto. In tutte le sue forme, nelle strutture pubbliche come in quelle private 'convenzionate', che ormai da noi funzionano esattamente nello stesso modo".
Secondo il fondatore di Emergency, in particolare, si tratta "di aziende, non piu' ospedali. Il profitto stimato nel settore della sanita'- spiega- si aggira attorno ai 25 miliardi di euro annui. E se si iniziasse a 'tagliare' da li'? Con i soldi risparmiati, dando vita ad ospedali non-profit, cioe' a strutture che abbiano come obiettivo le migliori cure possibili per tutti e non il pareggio di bilancio, si potrebbe ricostruire una vera sanita' pubblica- conclude Strada- cioe' un servizio totalmente gratuito, di alta qualita' e molto meno costoso".
(Wel/Dire)