(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 1 lug. - I pediatri italiani, riunitisi in Assemblea nel corso del 71° Congresso Italiano di Pediatria, tenutosi a Roma dal 4 al 6 giugno 2015, hanno discusso della situazione drammatica in cui versano, secondo i dati forniti da ONU e UNICEF, almeno 230 milioni di bambini e adolescenti, coinvolti nei diversi conflitti che stanno destabilizzando il mondo, offrendo il triste scenario che Papa Francesco ha definito come quello di una vera e propria guerra mondiale.
Focolai di guerra sono presenti in numerosi Paesi: Afghanistan, Mali, Repubblica del Congo, Nigeria, Somalia, Sudan, Yemen, Repubblica Centro africana, Sud Sudan, Ucraina, Siria, Palestina. In essi i conflitti appaiono inestricabili, essendo legati all'affermazione delle identita' dei popoli, ma piu' spesso a questioni religiose, politiche, di frontiera, economiche. Negli ultimi tre decenni tali conflitti hanno fatto si' che la meta' della vittime siano stati bambini o adolescenti, mentre sono da 5 a 6 milioni i disabili gravi e oltre 2 milioni gli orfani o separati dai genitori. Ogni guerra porta con se' inevitabili i rischi di coinvolgimento di vittime innocenti, di civili indifesi e pacifici, ma l'esame dei rapporti delle autorita' internazionali e delle notizie di cronaca mettono in risalto un triste salto di qualita' nell'efferatezza dei metodi utilizzati dai belligeranti: il coinvolgimento dei civili non e' piu' un danno collaterale, ma una strategia pianificata in una logica militare volta a colpire il nemico nel suo punto piu' vulnerabile e cruciale, i figli.
Forse eliminando bambini e adolescenti qualche sciagurato vuole interrompere il filo che lega tra di loro le generazioni, per eliminare quelle popolazioni di futuri adulti, gia' considerati nemici? Come vanno interpretati, se non in questa logica perversa, i reclutamenti forzosi degli adolescenti per la guerra (si parla di almeno 300 mila soggetti sotto i 18 anni), i sequestri di fanciulle per stupri di massa e messa in schiavitu', gli assalti alle scuole, le intimidazioni o uccisioni degli insegnati? Il fenomeno della violenza sui bambini e adolescenti ha percio' assunto connotazioni di una vera e propria "strage degli innocenti", che interpella la responsabilita' di chi puo' e deve operare perche' tutto cio' finisca e la coscienza di tutti.
I pediatri della Societa' Italiana di Pediatria invocano un intervento delle SS.VV. in tutte le sedi a difesa della vita e della salute dei bambini residenti nelle aree di guerra. Chiedono un intervento degli Stati europei e della Commissione della Comunita' europea affinche' si rafforzi ogni sforzo diplomatico e ogni aiuto cooperativo volto a prevenire o alleviare violenze, sopraffazioni, segregazioni e molestie.
Chiedono che la comunita' internazionale isoli e condanni quelle nazioni o quelle fazioni che, in disprezzo ad ogni diritto umano, sfruttano o seviziano bambini e adolescenti, assumendo ogni iniziativa affinche' sia impedito loro di continuare a violare le leggi internazionali e quelle della coscienza.
(Wel/Dire)