(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 24 giu. - Nei pazienti con melanoma avanzato (non operabile o metastatico) ha dimostrato un beneficio di sopravvivenza globale, con una riduzione del rischio di morte del 58% ed un tasso di sopravvivenza ad un anno del 73% nel primo studio di fase 3. La Commissione Europea ha approvato Nivolumab, l'unico inibitore del checkpoint immunitario PD-1 a ricevere una valutazione con procedura accelerata in Europa e il primo inibitore di PD-1 ad essere approvato in Europa. Tale approvazione rende quindi possibile la commercializzazione di Nivolumab in tutti i 28 Stati membri dell'Unione europea. Il farmaco, fanno sapere, ha avuto accesso alla valutazione "con procedura accelerata, conseguentemente alla designazione di medicinale con maggiore rilevanza dal punto di vista di innovazione terapeutica ed impatto sulla salute pubblica".
Intanto l'incidenza del melanoma e' in continuo aumento in quasi tutti i Paesi europei e, proseguono gli esperti, si stima che "1 paziente su 5 possa sviluppare la malattia in forma metastatica. Storicamente la prognosi del melanoma in fase avanzata e' sempre stata sfavorevole: la mediana di sopravvivenza in stadio IV e' di appena 6 mesi, con un tasso di mortalita' a un anno del 75%". Soddisfatto Emmanuel Blin, senior vice president, head of commercialization, policy and operations, Bristol-Myers Squibb: "Siamo lieti di essere riusciti a rendere disponibile in Europa il primo inibitore di checkpoint immunitario PD-1 per il trattamento del melanoma avanzato. Stiamo ora lavorando senza sosta e a tempo di record per sviluppare le nostre conoscenze nell'immuno-oncologia e rendere disponibili nuove opzioni terapeutiche- ha concluso- con l'obiettivo di migliorare la sopravvivenza a lungo termine dei pazienti".
(Wel/ Dire)