In un decalogo i punti per ridurre presenza nell'aria di pollini
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 10 giu. - Una task force sui cambiamenti climatici e ambientali per prevenire le allergie nei comuni italiani. È quella messa in piedi dalla Siaaic (Societa' italiana di allergologia, asma e immunologia clinica), in collaborazione con l'Universita' di Salerno, per ridurre la presenza nell'aria dei pollini attraverso l'elaborazione di un decalogo realizzato dagli specialisti allergologi. La prima amministrazione a mettere in atto i punti suggeriti e' stata quella del comune di Firenze che, con una mozione che a breve sara' votata anche in Consiglio, ha deliberato di voler adottare i principi proposti dal decalogo Siaaic. "Con questa decisione- dice la consigliera Cristina Scaletti- Firenze si candida a divenire capofila dei comuni italiani nell'adottare questo protocollo. Si e' sancito un importante passo in avanti: si e' sensibilizzata l'opinione politica, che cosi' realizza anche un risparmio nella diagnostica e nella cura delle allergie".
Il decalogo, in particolare, si rivolge alle amministrazioni comunali affinche' realizzino un arredo urbano che tenga conto dei possibili effetti allergizzanti. "Spesso- spiega Vincenzo Patella, coordinatore nazionale della task force Siaaic- vengono creati parchi urbani con delle piante che presentano caratteristiche allergiche, che creano grossi problemi specie nel periodo primaverile ai soggetti allergici. Si tratta di piante come l'ulivo o la betulla, che hanno dei pollini cosiddetti 'anemofili' che vengono diffusi nell'aria attraverso il vento e raggiungono facilmente le mucose respiratorie. Di conseguenza, inducono nelle giovani generazioni una sensibilizzazione.
L'utilizzo invece di piante 'entomofile', che per l'impollinazione utilizzano gli insetti, riduce questa sensibilizzazione di circa dieci volte".
Nel decalogo della Siaaic vengono quindi fissati i punti principali da implementare da parte delle amministrazioni comunali, nel momento in cui progettano le aree di verde pubblico. "Per le persone piu' sensibili- prosegue Patella- i vantaggi saranno immediati grazie alla riduzione di piante allergizzanti nei parchi pubblici. A trarne un sicuro beneficio saranno poi le generazioni future, poiche' si ridurra' la sensibilizzazione a queste piante particolarmente allergizzanti". Il problema e' particolarmente sentito nelle grandi citta': da una recente ricerca, infatti, si e' visto che nelle aree urbane i pollini potenziano i loro effetti allergizzanti a causa degli scarichi delle auto e, piu' in generale, degli idrocarburi.
Molti altri comuni, fa sapere intanto la Siaaic, presto potrebbero seguire l'esempio del capoluogo toscano: "Prossimamente- dice la Societa'- il presidente della Siaaic, Giorgio Walter Canonica, avviera' i contatti con l'Anci(Associazione nazionale comuni d'Italia), la quale si fara' carico di indicare a tutti i comuni la strada da seguire". Ma il lavoro della task force della Siaaic non finisce qui: il prossimo passo sara' quello di affrontare l'impatto dei cambiamenti climatici sulle allergie, tema che verra' affrontato nel Congresso mondiale sui cambiamenti climatici di Parigi del prossimo dicembre.
(Wel/Dire)