In Vaticano convegno promosso dalla pontificia accademia Scienze
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 28 gen. - Di recente alcuni ricercatori hanno identificato la depressione come fattore di rischio per diverse malattie cronico-degenerative della terza eta', tra le quali le demenze e in particolar modo l'Alzheimer. Trattare la depressione potrebbe quindi aiutare a diminuire l'incidenza della demenza, che ha un trend di crescita di 5 milioni persone l'anno nel mondo. Di questo si e' discusso nel corso del convegno 'Memory in the diseased brain', promosso dall'Accademia Pontificia delle Scienze, che si e' svolto in Vaticano presso la Casina Pio IV.
"L'ipotesi- spiega Marco Andrea Riva, del dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell'Universita' di Milano- e' che trattare la depressione possa diminuire l'incidenza di demenza e che gli antidepressivi non siano una terapia per l'Alzheimer, ma rappresentino una forma di 'protezione'. Il trattamento per la depressione, infatti, ha un effetto sia sul recupero del 'funzionamento' individuale e sociale dell'individuo sia di stimolo sulla plasticita' cerebrale e la creazione di nuovi connessioni grazie a un'azione neurotrofica che stimola la produzione di fattori di crescita".
I nuovi farmaci antidepressivi multi-modali hanno un meccanismo di azione "diverso rispetto a quelli tradizionali- prosegue Riva- non solo aumentano i livelli sinaptici di serotonina, ma modulano significativamente anche altri neurotrasmettitori, con un'attivita' importante su due aree cerebrali: l'ippocampo e la corteccia prefrontale. Il risultato e' sia una modulazione del tono dell'umore che il miglioramento dei sintomi cognitivi (memoria, attenzione, focalizzazione)". Proprio la demenza, intanto, e' uno dei problemi emergenti in salute pubblica. Dal convegno e' emerso che "nel 2005 i pazienti erano 25 milioni, con un trend di crescita di 5 milioni l'anno nel mondo. Il declino cognitivo e' correlato all'eta': interessa il 5% degli over 65 e raggiunge il 50% degli ultra 90enni. E il costo della malattia di Alzheimer (la piu' comune forma di demenza) e' stimata in 100 miliardi di dollari l'anno solo negli Usa".
(Wel/ Dire)