(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 11 feb. - "In attesa di conoscere dettagliatamente il contenuto della sentenza della Consulta, dalle prime notizie appare inequivocabile l'ennesimo attacco alla liberta' delle donne e alla genitorialita' consapevole. Riconoscere la possibilita' di dichiararsi obiettori di coscienza all'interno del sistema dei consultori, mina profondamente il ruolo di presidio territoriale dedicato alla salute della donna, della sua salute riproduttiva, delle famiglie". Cosi', in una nota, il coordinamento donne della Cgil di Roma e del Lazio.
"Abbiamo salutato con grande favore- prosegue la nota- il decreto emesso lo scorso giugno dal presidente Zingaretti, in qualita' di commissario ad acta per la sanita'. Un decreto che ha avuto il merito di rimettere al centro del sistema territoriale i consultori, il loro ruolo di prevenzione, sostegno e cura, in un'ottica di tutela universale al diritto alla salute".
Per questo il coordinamento donne della Cgil di Roma e del Lazio auspica "che il Tar del Lazio, cui e' rimessa la decisione della Consulta, possa nuovamente riconfermare il ruolo degli operatori del consultorio come non direttamente impegnati nell'interruzione di gravidanza e quindi ritenere la prescrizione della cosiddetta pillola del giorno dopo o dei cinque giorni dopo- conclude la nota- nell'ambito della terapia medica e preventiva".
(Wel/ Dire)