"Non c'è stata nessuna consultazione con ordini medici"
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 11 feb. - Ancora polemica nel mondo medico sul comma 566 dell'art.1 della Legge di stabilità. Angelo Testa, presidente dello Snami, attacca: "Ciò che altre sigle sindacali hanno evidenziato ultimamente è sempre stato sottolineato dal nostro sindacato in differenti occasioni, anche precedentemente al famigerato comma 566 in cui ci sono stati tentativi più o meno palesi di "invasioni di campo".
Perché se non si aveva "nulla da nascondere", domanda il sindacato, "non c'è stato confronto ed alcuna consultazione con gli ordini dei medici e le rappresentanze sindacali, in buona sostanza con gli addetti ai lavori? Chi e in nome di quale percorso schizofrenico può stabilire quali siano i confini delle competenze dei medici e degli infermieri?".
"La politica, la forza contrattuale delle lobbies oppure logiche - prosegue Testa - viziate dal peso di un presunto risparmio economico e per il fatto che gli infermieri potrebbero costare meno di noi? Ed ancora: i percorsi per avere una buona sanità possono essere fondati su tutti questi presupposti ed interrogativi le cui risposte sono scontate?".
"Certamente no - continua il leader del sindacato autonomo - che aggiunge - Oggi il 566 degli infermieri, domani chissà cosa potranno estrarre dal cilindro con altrettanti colpi di mano.
Anche perché, se le logiche sono queste, inventeranno poi una figura più a buon mercato". La sanità, conclude Angelo Testa, "è sotto assedio da più parti: tagli lineari, stravolgimenti a risorse sottozero, assicurazioni e privati dietro l'angolo, mala politica sempre in auge ed onnipresente a banchettare con quel che resta, anzi, con quello che hanno lasciato". Snami scrive quindi al Ministero per sollecitare un incontro anche sul comma 566 dell'art.1 della Legge di stabilità 2015 e quindi in difesa del Ssn.
(Wel/ Dire)