Pronti per emergenza batteriologiche, ma troppe file al Pronto soccorso
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 23 dic. - La sanità accetta la sfida del Giubileo della misericordia. Le strutture si stanno attrezzando anche se i problemi non mancano: i dipartimenti di prevenzione sono in estrema sofferenza, i tempi di attesa nei Pronto soccorso sono ancora "inaccettabili" e serve una sempre maggiore formazione dei medici sulle esigenze del pellegrino. Sul fronte della risposta a possibili malattie infettive o, peggio, minacce batteriologiche, il sistema sanitario regionale è invece pronto, anche grazie all'eccellenza dello Spallanzani.
Queste le conclusioni a cui è arrivato l'Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e degli odontoiatri che ha organizzato il convegno 'Sanità e Giubileo della misericordia' presso la sede Omceo. Un incontro a cui hanno partecipato medici e specialisti nei diversi campi tra cui, tra gli altri, Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto nazionale per le malattie infettive dello Spallanzani, Giuseppe Lavra, direttore Uoc divisione di Medicina interna III dell'azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata e vicepresidente Omceo, Vitaliano De Salazar, dg dell'Asl RmB, Ulrico Angeloni della Croce rossa italiana, Ernesto Cappellano, coordinatore della commissione Prevenzione dell'Omceo, e Giulia Arduino, responsabile scientifica Omceo.
A fare il punto della situazione è stata proprio Arduino. "Siamo soddisfatti dei risultati del convegno- sono state le sue parole-. La sanità del Lazio ci sta provando in tutti i modi ad essere pronta per questo evento. Ma serve anche una corretta informazione e formazione degli addetti ai lavori, ovvero i medici, che per l'accoglienza dei pellegrini è fondamentale. Dobbiamo saperli accogliere essendo informati delle loro necessità ed è quello che abbiamo cercato di fare con il convegno".
Le criticità, comunque, non mancano. "Dobbiamo cogliere l'occasione del Giubileo- ha spiegato, a tal proposito, Lavra- per riuscire a risolvere alcune criticità importanti che il sistema sanitario vive da molti anni. Ci sono tentativi in atto di risolverli ma siamo ad un punto ancora non soddisfacente. La prima è quella relativa al buon funzionamento degli ospedali che deve partire però dal buon funzionamento dei Pronto soccorso-Dea. Dobbiamo interrompere questo eccesso di attenzione, quasi un accanimento d'interesse, per i Pronto soccorso e riconsiderare l'ospedale nella sua interezza a partire dalla parte ricettiva. Questo atteggiamento, invece, ha causato sovraffolalmento e disagio per pazienti ed operatori. In più ha causato un fenomeno inaccettabile di attesa nei Pronto soccorso che arriva anche a 4 ore per i codici verdi, che oggi rappresentano l'80% circa del totale. Tempi inaccettabili: il cittadino ha diritto ad una degenza serena e corretta".
"Dispiace- ha aggiunto Cappellano- che vengano messi in atto provvedimenti importanti sulla prevenzione solo quando ci sono emergenze come eventi dal grande afflusso di persone come Expo o il Giubileo. La prevenzione è la Cenerentola della sanità pubblica e si investe troppo poco in questo settore con una cronica presenza di personale e mezzi. In questo quadro le aziende sanitarie locali fanno miracoli ma le problematiche che si possono creare in questi casi sono di diverso tipo. E' realistico pensare, ad esempio, alle malattie infettive. E per questo vanno messe in atto azioni di sanità pubblica per limitarne gli effetti, a partire dalla immediata notifica e poi all'avvio di indagini per sapere dove queste persone hanno risieduto negli ultimi giorni per conoscere anche le persone con cui sono entrate in contatto per poter, quindi, intervenire anche lì".
"E poi- ha continuato- ci sono le classiche infezioni alimentari, quindi dobbiamo mettere in campo azioni di vigilanza già nelle strutture che preparano i pasti ai turisti e ai pellegrini. Rinnoviamo come Ordine un appello affinchè le autorità guardino con maggiore attenzione alle strutture deputate alla prevenzione delle unità sanitarie locali. In questo momento i dipartimenti di prevenzione soffrono per la carenza di personale dovute al blocco del turnover e non ci sono ricambi. Mi chiedo, a tal proposito, se non fosse il caso che la sanità tornasse centralizzata alle dipendenze del sistema nazionale".
Infine qualche buona notizia sul fronte della risposta alle malattie infettive o in caso di allarmi batteriologici. "La Regione- ha ricordato Ippolito- ha fatto tre atti nell'ultimo anno per aumentare la capacità di risposta alle malattie infettive e identificato lo Spallanzani come struttura per la gestione e la sorveglianza epidemiologica. Ha inoltre riorganizzato la rete delle malattie infettive e attivato un programma speciale per il controllo delle infezioni nel corso del Giubileo. Un modello di risposta integrato che farà bene al Giubileo ma anche alla gestione globale della risposta alle malattie infettive. Rischi di nuove malattie infettive a causa dell'arrivo dei pellegrini? Noi ogni giorno ci confrontiamo con persone che arrivano da altri Paesi. Ma non parlo di immigrati, bensì di persone come noi che vanno in vacanza ai Tropici e che rischiano di riportare a casa malattie di diverso tipo. Per il resto il sistema Paese è in grado di identificare precocemente quelle situazioni di rischio e questo funzionerà anche per il Giubileo".
(Wel/ Dire)