Dal 2000 in poi nell'immaginario non è più visto come pericolo
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 2 dic. - L'1 dicembre, anche quest'anno, si è celebrata la Giornata mondiale alla lotta all'Aids, un momento di riflessione su una patologia infettiva di cui si parla sempre meno. I dati invece parlano chiaro e spaventano: nel 2014 in Italia 3.695 persone hanno scoperto di essere Hiv positive, un'incidenza pari a 6,1 nuovi casi di sieropositività ogni 100 mila residenti. E' quanto emerge dalla fotografia scattata dal Centro operativo Aids (Coa) dell'Istituto superiore di sanità (Iss). Si stima inoltre che nel nostro paese a esserne inconsapevoli siano dal 13 al 40% in più delle oltre 94.000 persone già accertate, per un totale di 100/150mila casi (Istituto Superiore di Sanità).
Di dati e di nuove possibilità di screening ha parlato Massimo Oldrini, presidente Lila-Lega Italiana per la lotta contro l'Aids, intervenuto a Radio Cusano Campus, la radio dell'università Niccolò Cusano (www.unicusano.it), durante il programma 'Genetica oggi', curato da Andrea Lupoli. Dopo la forte comunicazione, riguardo l'infezione da Hiv, negli Anni '80 e '90, si parla sempre meno di Aids. "Stiamo abbassando decisamente la guardia nel nostro Paese- ha affermato- E' stata abbassata ormai da un bel po' di anni, dopo il 2000 e gli evidenti successi delle terapie con gli antiretrovirali che hanno bloccato la mortalità e quindi si è diffusa un'immagine distorta e non reale di non pericolosità dell'Hiv. Non è stato fatto più nulla per contrastare questa infezione. Sono mancate le campagne e i programmi di prevenzione. Tale infezione si sta propagando costantemente alla luce dei dati".
(Wel/ Dire)