"È tentativo imprudente risparmiare raschiando fondo barile"
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 22 apr. - "Siamo d'accordo che ognuno di noi deve essere responsabile delle proprie azioni ma, in questa circostanza, il contendere e' ben altro. La presunta inadeguatezza sarebbe nei confronti di una sorta di linee guida vincolanti non certamente codificate dai medici. Invece, secondo noi, si tratta palesemente di un tentativo imprudente e ingenuo di risparmiare raschiando il fondo del barile, che invece risultera' foriero di ulteriori costi, per il dilagare della medicina difensiva". È la presa di posizione di Angelo Testa, presidente del Sindacato nazionale autonomo medici italiani Snami, sulla proposta delle Regioni "secondo le quali le prestazioni inappropriate dovrebbero essere pagate dal medico o dalla struttura che le ha proposte".
"Potrebbero paventarsi, da parte delle Regioni, percorsi impositivi rigidi- prosegue Salvatore Santacroce, vicesegretario nazionale dello Snami- che poco hanno a che fare con le funzioni proprie di una medicina di famiglia volta a fornire corretti percorsi di diagnosi e cura ed erogazione delle prestazioni sanitarie nei confronti dei propri pazienti. In buona sostanza, uno scenario perverso in cui dei burocrati disegnano percorsi in sanita' secondo logiche basate meramente su tagli e risparmi, senza tenere conto delle conseguenze sul piano clinico-terapeutico, con il risultato di una sostanziale e duplice contraddizione: aumento della spesa sanitaria anziche' contrazione della stessa, e peggioramento dell'assistenza sanitaria anziche' razionalizzazione e miglioramento".
(Wel/ Dire)