Di Girolamo (Tor Vergata): Attenti a non trascurare sintomi
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 15 apr. - È tra i dieci tumori più comuni al mondo. Ed è molto diffuso anche in Italia, dove si contano 12 nuovi casi l'anno ogni 100mila abitanti. Il carcinoma orale colpisce nel nostro Paese soprattutto la fascia di età matura (50-60 anni), anche se negli ultimi anni si è registrata una fetta di circa il 3% di pazienti con un'età inferiore ai 40 anni. A renderlo noto è Stefano Di Girolamo, responsabile Uosd Audiologia presso il Policlinico di Tor Vergata di Roma. Proprio oggi, intanto, l'Aooi (Associazione otorinolaringologi ospedalieri Italiani) ha promosso in tutta Italia la prima giornata dedicata alla prevenzione e alla diagnosi precoce dei tumori del cavo orale.
"L'attenzione verso i primi segnali della malattia deve essere altissima- sottolinea Di Girolamo- per l'efficacia delle cure.
Non bisogna quindi trascurare i sintomi e, qualsiasi dolore alla bocca, ferita che non si rimargina o gonfiore persistente, deve essere esaminato da un medico esperto. Così come la scoperta della presenza di un'area di colorito diverso rispetto a quello della mucosa circostante". Altro segnale da tenere presente, poi, è quando "si ha dolore e difficoltà in un punto preciso nel mettere la dentiera o qualsiasi protesi ortodontica".
Nella cavità orale sono incluse diverse sottosedi con prognosi estremamente differenti tra loro per ragioni anatomiche. "La sottosede maggiormente colpita- dice l'otorinolaringoiatria- è il labbro, seguito dalla lingua e dalla pelvi orale. In base alla sottosede colpita, la prognosi può cambiare anche in maniera sostanziale". Ma qual è il tasso di sopravvivenza a questo tipo di tumore? "Va da un tasso molto elevato, fra l'85-95% a 5 anni per le neoplasie del labbro- risponde il medico di Tor Vergata- mentre al 25-30% per i tumori del trigono retromolare".
Quanto agli esami per la diagnosi, la prima cosa che il medico otorinolaringoiatra farà "sarà l'esame obiettivo globale della regione della cavità orale. L'anamnesi rimane infatti fondamentale- spiega ancora Di Girolamo- per valutare l'esordio e la sintomatologia, una eventuale familiarità o neoplasie pregresse. Tramite l'ispezione e la palpazione della zona interessata è possibile acquisire dati preliminari sulla natura della lesione". Insiste dunque Di Girolamo: "Ogni lesione sospetta della mucosa deve essere sottoposta a biopsia col prelievo di una piccola porzione di tessuto".
Per quanto riguarda invece gli stili di vita, più volte è stata ribadita la relazione fra il tipo di tumore e il consumo giornaliero di alcool e tabacco. Inoltre, aggiunge lo specialista, "da tempo si è ipotizzato, sebbene non dimostrato statisticamente, il valore prognostico dello stato nutrizionale e del patrimonio immunitario". Recentemente, infine, è emerso che il papilloma virus umano (Hpv) ha un ruolo nello sviluppo di un sottogruppo di carcinomi squamosi testa-collo. "L'infezione da HPV (tipo16) si riscontra in circa il 30% di questi tumori. E presso il nostro policlinico stiamo effettuando una ricerca proprio sull'infezione da Hpv in tutte le lesioni del cavo orale laringe ed ipo faringe- conclude Di Girolamo- che si è visto avere un'importanza notevole sull'incidenza di queste patologie".
(Com/Cds/Dire)