Torna al museo Maxxi di Roma il festival 'Lo spiraglio'
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 8 apr. - Articolo tratto da 'Redattore sociale'. Dal racconto del superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari alla vita tormentata della scrittrice Alda Merini. Torna a Roma, dal 9 all'11 aprile, presso il museo Maxxi la quinta edizione dello Spiraglio Film Festival. L'evento, che ogni anno propone corti e lungometraggi dedicati alla salute mentale, e' diretto da Federico Russo e Franco Montini, rispettivamente per la parte scientifica ed artistica. E promosso da Roma Capitale, dipartimento Salute Mentale, Asl Roma, Roma Centro e Maxxi (Museo nazionale delle Arti del XXI secolo), in partenariato con Fondazione Roma Solidale onlus.
Il festival e' nato con lo scopo di superare le diffidenze nei confronti del disagio e della malattia mentale e di mostrare nelle sue molteplici varieta', il mondo della salute mentale raccontato per immagini. "L'obiettivo - nelle parole degli organizzatori - e' quello di avvicinare il pubblico alla tematica e favorire la visibilita' di film meritevoli che difficilmente trovano spazio in sala e sono condannati ad una scarsa diffusione anche su altri mezzi". Il festival propone due concorsi riservati rispettivamente a lungometraggi e cortometraggi, senza distinzione fra finzione e documentari. Il panorama delle opere selezionate, spazia dai viaggi alla scoperta di mondi sconosciuti, indagini su dichiarate patologie, ma anche riflessioni sul disagio psichico, con protagonisti di ogni eta'.
Il concorso lungometraggi vede in gara sei film. Tra questi, e' di estrema attualita' "Il viaggio di Marco Cavallo", di Erika Rossi e Giuseppe Tedeschi, che racconta un'articolata iniziativa, svoltasi in giro per l'Italia per chiedere la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, dire no ai mini Opg o manicomi regionali e chiedere l'apertura di Centri di salute mentale h24. Il film, di 50 minuti, e' stato presentato al Torino Film Festival e al Trieste Film Festival come evento speciale. In competizione e' anche il documentario "La pazza della porta accanto", conversazione della regista Antonietta De Lillo con la compianta poetessa Alda Merini, che racconta la propria vita in una narrazione intima e familiare, oscillando continuamente tra pubblico e privato e soffermandosi sui capitoli piu' significativi della sua esistenza - l'infanzia, la sua femminilita', gli amori, l'esperienza della maternita' e il rapporto con i figli, la follia e la sua lucida riflessione sulla poesia e sull'arte. Ancora in concorso il film "La dolce arte di esistere" di Pietro Reggiani, che viene proposto in contemporanea con l'uscita in sala. Il film, una commedia surreale, racconta il difficile rapporto d'amore fra Roberta, una ragazza che scompare letteralmente quando non le si presta attenzione e Massimo che al contrario scompare quando avverte l'attenzione degli altri su di se'.
Gli altri film del concorso sono: Memorie-In viaggio verso Auschwitz, di Danilo Monte, serrato confronto fra due fratelli; Henriette-Ultimo atto, di Riccardo Lurati, che, fra finzione e documentario, racconta una storia esemplare di 70 anni di internamento e Fiori di strada, di Olga Pohankova, documentario in tre atti che propone il ritratto di altrettanti personaggi insoliti e disagiati. In concorso anche 12 cortometraggi, che saranno proiettati nei tre giorni del festival, a partire dalle ore 16:00. Le pellicole sono molto diverse e spaziano dalla commedia, all'animazione fino all'inchiesta. Non mancano le occasione di divertimento con "Thriller" di Giuseppe Marco Albano, la storia del giovanissimo Michele, che coltiva il sogno di ballare in televisione come il proprio idolo Michael Jackson. Il giorno del provino pero', a Taranto c'e' la mobilitazione per la chiusura della fabbrica in cui lavora suo padre. Michele ha quindi un'idea... Decisamente divertente anche il grottesco "Un uccello molto serio", diretto dall'attrice Lorenza Indovina e interpretato da Rolando Ravello.
Tre gli Eventi Speciali che si dipaneranno nei primi due giorni del festival: giovedi' 9 aprile alle ore 20:15, lo Spiraglio ricorda e celebra lo scrittore e psichiatra Mario Tobino con un incontro che intende ripercorrere la sua esperienza artistica e scientifica. A parlare di Tobino interverranno il critico letterario Giulio Ferroni, i e gli psichiatri Michele Zappella e Antonello D'Elia. La serata si concludera' con la proiezione del film di Mauro Bolognini, "Per le antiche scale", tratto dall'omonimo romanzo di Tobino, con protagonista Marcello Mastroianni. Nella giornata di venerdi' 10 aprile sono previsti due eventi: il primo, realizzato in collaborazione con il Dipartimento Educazione del MAXXI, alle ore 10:00, con la proiezione del film statunitense Disconnect, di H.A.Rubin, del 2012, cui seguira' un incontro con Vito Mirizio e Federico Tonioni sul tema della dipendenza dalla rete. Quindi, alle ore 21:00, introdotto da Mario Sesti, e' in programma un incontro su L'enigma del ragazzo selvaggio, con l'anteprima del film serbo Figlio di nessuno (che uscira' in Italia il 16 aprile distribuito da Cineclub Internazionale Distribuzione), opera prima di Vuk Rumovic, basato su una storia vera, ambientata nella primavera del 1988, fra le montagne della Bosnia, dove viene ritrovato un bambino cresciuto fra i lupi. Gli viene dato il nome di Haris e viene inviato in Serbia, all'orfanotrofio di Belgrado, dove e' affidato alle cure di Ilke. Qui diventa amico inseparabile del piccolo Zika e, col tempo, impara a pronunciare le sue prime parole. Il film, presentato all'ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, ha vinto il Premio del pubblico RaroVideo come miglior film della settimana della critica, il Premio Fipresci come miglior film (sezioni Orizzonti e Settimana della Critica), ma anche il Premio del pubblico al Zagabria Film Festival, il Premio per il miglior film al Cairo International Film Festival e il Premio Nuove voci/Nuove visioni al Palm Springs International Film Festival.
La giuria e' composta da medici e cineasti: premio speciale a Sergio Castellitto. Nella serata finale del festival, a partire dalle ore 21:00, una giuria mista di cineasti e medici, composta da Lidia Tarantini, Amalia Maione, Pompeo Martelli, per il fronte scientifico e dai registi Michele Alhaique e Costanza Quatriglio assegnera' il Premio "Fausto Antonucci" al miglior cortometraggio e il Premio "Jorge Garcia Badaracco", Fondazione Maria Elisa Mitre al miglior lungometraggio. Il festival, inoltre, premiera' Sergio Castellitto, personalita' particolarmente significativa del mondo cinematografico che ha raccontato vita, sentimenti ed emozioni di persone e gruppi legati al mondo della salute mentale. Come accaduto ne Il grande cocomero di Francesca Archibugi, dove l'attore ha dato vita ad un'indimenticabile figura di psichiatra, ma anche per altri versi calandosi nei panni di personaggi affetti da un evidente disagio mentale. Basti ricordare il proposito Paolo, il folle cannibale de La carne di Marco Ferreri; Giancarlo Iacovoni, il frustrato aspirante scrittore di Caterina va in citta' di Paolo Virzi'; Franco Campanella, il padre di famiglia schiavo dell'ossessione per il gioco di Tris di donne e abiti nuziali di Vincenzo Terracciano; Mero, il padre invadente nella vita del figlio di Alza la testa di Alessandro Angelini; Leone, il miliardario assetato di affetti de Una famiglia perfetta di Paolo Genovese, che si compra una recita per mettere in scena la famiglia che non possiede. Prima di ricevere il Premio, Castellitto sara' protagonista di un incontro con il pubblico dove raccontera' le proprie esperienze sul set in veste di medico e di malato. La serata si concludera' con la proiezione di un episodio della prima stagione di In Treatment, diretta da Saverio Costanzo, protagonista appunto Sergio Castellitto.
(Wel/ Dire)