(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 8 apr. - "La psoriasi e' una malattia complessa e ricorrente che presenta almeno due aspetti capaci di giocare un ruolo importante: la predisposizione genetica in primis e i fattori scatenanti di un certo rilievo tra cui: le infezioni da streptococco, l'uso di farmaci, alcol, fumo, traumi di varia natura sulla cute, stress psicologico, clima, problemi metabolici, ormoni, stress ossidativo e non ultima una dieta non idonea. Quest'ultimi sono fattori in grado di innescare gli elementi ereditari". Lo ha detto Ornella De Pita', direttore Struttura Complessa Medicina di Laboratorio e Allergologia e Immunologia Idi-Irccs, ospite della trasmissione "Elisir-Rai 3".
Infatti, "i fattori scatenanti appena ricordati- ha proseguito De Pita'- possono incidere significativamente anche sulle ricadute, piu' o meno frequenti, della malattia; essi rappresentano l'aspetto critico della psoriasi e rendono difficile predirne il decorso". Inoltre, "occorre precisare che solo il 20-25% dei casi di psoriasi e' abbastanza grave da richiedere una terapia sistemica associata o meno a trattamenti topici, il restante (75-80%), e' costituito da psoriasi moderata o lieve e richiede terapie essenzialmente topiche e malgrado in Italia vivano oltre 2 milioni di pazienti affetti da psoriasi, la conoscenza delle nuove tecniche diagnostiche e delle terapie di ultima generazione non sono note a tutti".
Per questo, "centri di eccellenza come l'Idi permettono un percorso agevolato al paziente e la possibilita' di accedere alle terapie piu' mirate possibili per la soluzione del singolo problema", ha concluso il direttore Struttura Complessa Medicina di Laboratorio e Allergologia e Immunologia Idi-Irccs.
(Wel/ Dire)