(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 1 apr. - Come stanno gli italiani? Non c'e' male. È migliorato negli ultimi dieci anni lo stato di salute dei nostri connazionali, che risulta complessivamente buono: e' aumentata la speranza di vita per entrambi i generi (passata dal 2002 al 2012 per gli uomini da 77,2 a 79,6 anni, e per le donne da 83 a 84,4 anni) e diminuito il tasso di mortalita' infantile (nel 2011 il tasso di mortalita' infantile e' stato di 3,1 morti per mille nati vivi, in diminuzione rispetto al 2006 in cui era di 3,4). Sono alcuni dei dati emersi dal 'Rapporto Osservasalute 2014', la consueta analisi condotta dall'Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, presentato nei giorni scorsi a Roma presso il Policlinico universitario 'Agostino Gemelli'.
Sedentarieta' e altre cattive abitudini, secondo il Rapporto, "sono tuttavia dure a morire e restano i principali nemici degli italiani. Ad essi si aggiunge la precarieta' economica che, divenuta ormai una condizione strutturale del Paese, incide sia sull'offerta dei servizi, sempre piu' sotto l'attacco della spending review, sia sul benessere psicofisico dell'individuo".
L'invecchiamento inarrestabile del Paese e l'aumento dell'aspettativa di vita, quindi, "rendono sempre piu' urgente incentivare l'offerta di servizi di prevenzione e di politiche socio-sanitarie ad hoc, che riducano la probabilita' dei cittadini di ammalarsi e fronteggino i bisogni sanitari di una popolazione sempre piu' anziana- conclude l'Osservatorio- con l'insorgenza sempre maggiore di piu' malattie croniche (comorbilita') nello stesso individuo".
(Wel/ Dire)