Promuovere dialogo per costi sostenibili delle cure future
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 24 set. - "Istituzioni che governano la spesa, industria e associazioni dei cittadini e dei pazienti: siamo tutti attori protagonisti del sistema, lo stesso sistema che ha conseguito la finalità di rendere disponibili medicinali innovativi, sicuri ed efficaci a tutti. C'è in questo senso l'assoluta volontà di promuovere convergenze tra Istituzioni e Industria per affrontare la delicata sfida di allineare le aspettative dei regolatori, degli istituti di HTA, dei sistemi assistenziali, delle Aziende e dei cittadini". Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, intervenuta al convegno dell'Aifa dedicato al tema "Innovative systems and health horizons - systems of innovation at the service of patients".
Ha detto ancora il ministro: "Noi vogliamo confrontarci e collaborare nell'unico interesse di assicurare ai pazienti da un lato un accesso rapido alle cure, dall'altro un accesso quell'appropriatezza nell'uso delle risorse indispensabile a garantire che quelle stesse cure siano disponibili per tutti". L'intenzione, ha detto ancora il ministro, è quella di "proseguire nel dibattito e nel confronto sui quali passi concreti debbano essere fatti- ha spiegato- Il contributo dell'AIFA è quindi fondamentale poiché conosce la grammatica del contesto mondiale e poiché, grazie al suo background e al suo rapporto diretto con i tutti i payers, è impegnata a garantire continuità d'azione tra l'ambito scientifico, quello economico e, non da ultimo, quello umano, accendendo da sempre i riflettori sull'importanza di mettere i pazienti e le proprie storie al centro del sistema salute". L'invecchiamento della popolazione, i fattori legati agli stili di vita, e ancora: "l'aumento della aspettativa pubblica, i progressi nel campo della medicina e della tecnologia, la medicina personalizzata cui si accompagnano l'aumento del prezzo dei medicinali- ha proseguito il ministro- sono questi solo alcuni dei cambiamenti che tutti i SSN si trovano attualmente a dover affrontare e non possono farlo senza una visione comunitaria".
Lorenzin ha sottolineato che oggi l'Unione Europea ha, infatti, "l'obiettivo di facilitare la cooperazione e lo scambio di informazioni scientifiche tra gli Stati membri nell'ambito di una rete volontaria che collega le Autorità e gli organismi responsabili della valutazione delle tecnologie sanitarie designati dagli Stati membri nazionali. Partendo dalle principali evoluzioni in atto in Europa nel processo di autorizzazione all'immissione in commercio, devono pertanto essere approfonditi l'impatto e le ripercussioni sulle successive fasi di valorizzazione di ogni nuovo prodotto medicinale. Ciò che ci interessa in particolare è mettere a confronto le principali strategie adottate dai sistemi assistenziali per coniugare le incertezze sul profilo di 'relative effectiveness', rispetto alla necessità di definire il preciso valore di un medicinale".
Nello scenario attuale, secondo il ministro, "è assolutamente necessario incoraggiare e promuovere sia il dialogo tra le Istituzioni che quello tra i sistemi industriali e assistenziali, al fine di riorganizzare i modelli esistenti in modo da rendere effettivamente sostenibili i costi delle cure future. Il dialogo cui dobbiamo ambire, e di cui abbiamo tutti bisogno, deve essere precoce e partire fin dalle prime fasi di sviluppo di un farmaco così da permettere di ridurre il margine di errore nella progettazione degli studi e favorire il buon esito dei processi, contenendo tempi e costi, con la finalità di rendere accessibili ai pazienti, medicinali innovativi in tempi sempre più rapidi". L'Agenzia Italiana del Farmaco ad esempio "ha riconosciuto da tempo il ruolo cruciale dello scientific advice, incrementando le proprie attività di consulenza scientifica, mettendo a disposizione delle aziende che ne facciano richiesta, supporto scientifico e metodologico per la definizione e lo sviluppo delle sperimentazioni e pareri sulla congruità della documentazione in relazione alla specifica procedura, in qualunque fase del ciclo di vita di un farmaco.
È fondamentale quindi rafforzare la cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti nel processo di introduzione di nuovi medicinali, mantenendo però la specificità di ognuno e delle singole fasi nella valorizzazione della visione d'insieme dell'intero flusso".
Questo approccio corale "si avvale dell'apporto dell'HTA, ovvero la metodologia in cui scienza, politiche di welfare ed economia sono i fili conduttori di una gestione efficace e condivisa delle valutazioni regolatorie; in altre parole, un approccio multidisciplinare dell'innovazione".
Il senso di questo incontro "è sfruttare iniziative europee già in corso, come quelle sui sistemi di rimborso condizionato o sul sistema di adaptive licensing proposto dall'EMA per evitare la duplicazione di dati e mettere insieme diverse esperienze a livello dei singoli Stati così da validare e consolidare i risultati comuni. Per raggiungere questi risultati non possiamo e non vogliamo fare a meno dell'esperienza del mondo dell'industria e del fondamentale punto di vista dei pazienti, il cui apporto diventa indispensabile per calibrare modelli di azione sempre più focalizzati".
(Wel/ Dire)