SANITA. Consultori, Tar respinge ricorso obiezione coscienza
Zingaretti: Sono contento, non era battaglia ideologica
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 15 ott. - Il Tar del Lazio ha respinto in sede cautelare i ricorsi di alcune associazioni, tra le quali Giuristi per la vita e l'associazione Pro vita onlus, in merito all'esercizio dell'obiezione di coscienza da parte del personale sanitario operante nei consultori. Per quanto solo in sede cautelare, il Tar Lazio ha ritenuto che non sono in contrasto con le disposizioni che tutelano il personale sanitario obiettore gli atti della Regione che hanno previsto che anche i medici obiettori siano tenuti ad attestare e certificare lo stato di gravidanza della donna; prescrivere i contraccettivi d'emergenza e applicare sistemi contraccettivi meccanici (Iud, cosiddetta 'spirale').
"Sono contento che il Tar del Lazio abbia respinto in sede cautelare i ricorsi contro le 'Linee di indirizzo regionali per le attività dei consultori familiari' adottate dalla Regione Lazio nel maggio scorso" afferma in una nota il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
"La decisione del giudice amministrativo- spiega Zingaretti- per quanto assunta in sede cautelare, conferma la legittimità dell'atto regionale: le scelte che abbiamo compiuto sono rispettose del quadro legislativo vigente. Nell'attesa di veder confermata la decisione di oggi in sede di merito, possiamo ben dire che le regole che si è data la Regione Lazio non sono frutto di una battaglia ideologica, ma di un ragionevole bilanciamento dei diritti coinvolti".
In particolare nell'ordinanza del Tar del Lazio, sezione terza quater, si legge come il Tribunale amministrativo ritenga che "non sussistono i presupposti per l'accoglimento della proposta di istanza cautelare" presentata da alcune associazioni pro life contro il decreto della Regione in merito all'esercizio dell'obiezione di coscienza da parte del personale sanitario operante nei consultori. Due i motivi per cui mancano tali presupposti: "La prospettata eccezione di inammissibilita' non appare priva di adeguato fumus" e, soprattutto, "le dedotte doglianze alla luce delle stringenti argomentazioni della resistente Regione non appaiono fondate".
(Wel/ Dire)
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