(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 8 ott. - La sanita' digitale potrebbe far risparmiare al Servizio sanitario nazionale oltre 14 miliardi di euro, grazie all'introduzione di cartella elettronica, referti digitali e via web e la telemedicina. "Ma l'Italia e' ancora un fanalino di coda visto che per ogni abitante si investono solo 21 euro contro i 70 della Danimarca, che e' il Paese in cima agli investimenti in questo settore. In totale in Italia nell'ultimo anno per le tecnologie digitali si sono spesi 1,17 mld. Mentre per far decollare la sanita elettronica in Italia dovremmo investire tre volte tanto". E' questo il quadro descritto dallo studio presentato da Mariano Corso, direttore scientifico dell'Osservatorio sull'innovazione digitale in sanita' del Politecnico di Milano, all'apertura a Roma della Conferenza sulla sanita' elettronica promossa dal ministero della Salute nell'ambito della presidenza italiana del Consiglio dell'Ue. "Siamo un Paese povero in sanita', ovvero spendiamo meno rispetto ad altri in Europa. Ma abbiamo diversi problemi, come un maggiore aumento dell'invecchiamento della popolazione che inciderà pesantemente sulla gestione dell'assistenza e delle cure- ha spiegato Corso- Mentre con la sanita' digitale possiamo arrivare a risparmiare oltre 14 miliardi: 6,8 mld nelle strutture sanitarie (Asl, Regioni e ospedali) e 7,6 mld per i cittadini. Le Asl e gli ospedali potrebbero ridurre le spese in diversi settori grazie alle innovazioni del digitale: 3 mld con medicina del territorio e domiciliare, 1,39 mld con la cartella clinica elettronica, 860 mln con i referti digitali, 370 con i referti via web, 860 mln con la gestione informatizzata dei farmaci".
I risparmi potenziali per i cittadini, pari a 7,6 mld, sono invece cosi' ridistribuiti: 4,6 mld con i referti via web, 2,2 mld con la medicina a domicilio, 170mln con la gestione dei farmaci online e infine 640 mln con le prenotazioni online.
La conferenza promossa dal ministero della Salute parte dalla constatazione che la sanità elettronica "rappresenta oggi una leva strategica in grado di innovare modelli, processi e percorsi assistenziali generando, al contempo, fondamentali stimoli allo sviluppo economico e imprenditoriale a livello nazionale ed europeo", sottolineano gli esperti. Per questi motivi - secondo il ministero - è necessario rafforzare le azioni intraprese sia a livello europeo che nell'ambito dei singoli Paesi, finalizzate alla diffusione dell'eHealth quale strumento abituale per operatori, pazienti e cittadini.
(Wel/ Dire)