SANITA. Roma, per 'Peter Pan' 20 anni vicini bimbi malati
Celebrata associazione con Zingaretti, Bobba e Bonaccorsi
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 19 nov. - L'associazione Peter Pan compie 20 anni di attività di sostegno e accoglienza alle famiglie dei bambini malati di cancro che vengono a curarsi a Roma da ogni parte d'Italia. Per loro è stato realizzato un polo di ospitalità, in via San Francesco di Sales, composto da tre strutture attigue, 33 unità abitative e diversi spazi comuni dove dal 2000 sono state accolte oltre 600 famiglie, 2.200 persone, per un totale di 166.000 giornate di sostegno gratuito. In 20 anni le ore di servizio sono state oltre 300mila, offerte dai tanti volontari che hanno sostenuto l'associazione, oggi 240 in tutto.
A spegnere le candeline sono stati, nel corso di una conferenza stampa alla Camera moderata da Gian Antonio Stella, il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, Luigi Bobba, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, la deputata del Pd, Lorenza Bonaccorsi, il presidente dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù, Giuseppe Profiti, Speranzina Ferrero del Miur, oltre alla presidente dell'associazione Peter Pan onlus, Giovanna Leo, e la presidente onoraria Maria Teresa Fasanelli.
Per Bobba l'associazione rappresenta "un buon esempio di come deve funzionare l'articolo 118 della Costituzione per favorire l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarietà". Secondo Bonaccorsi "è un esempio di eccellenza da portare a modello per l'integrazione socio-sanitaria".
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, che tra i primi del suo mandato ha provveduto ad evitare lo sfratto dell'associazione Peter Pan per motivi burocratici: "Venti anni di Peter Pan sono vent'anni di esperienza meravigliosa- ha detto- però le istituzioni non devono avere un atteggiamento di dire bravi e dare pacche sulle spalle. Per noi sono un modello che è in tutta quella strategia di integrazione sociosanitaria, che stiamo tentando di portare avanti, e cioè lo Stato che non fugge, non scappa, non rinuncia a garantire un diritto di vicinanza a chi è malato, ma chiama la migliore società responsabile a essere protagonista con servizi segnati dall'amore, dalla passione, dell'affetto per l'altro che lo Stato non riuscirebbe mai a offrire. Abbiamo iniziato, con la sperimentazione, a essere vicini a queste forme di volontariato, perché ne hanno un gran bisogno le persone, per migliorare il diritto alla cura dei cittadini, che è la nostra ossessione da quando siamo entrati".
Secondo Profiti, infine, "Peter Pan è parte integrante di quell'articolato sistema di sostegno e vicinanza alle famiglie costruito negli anni dall'ospedale Bambino Gesù, che noi chiamiamo 'terapia dell'accoglienza'".
(Wel/ Dire)
|