(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 5 nov. - Secondo i dati Istat 2013, in Italia il diabete interessa il 5,4% della popolazione, il che vale a dire che più di 3 milioni di italiani ne soffrono, lo stesso Oms parla addirittura di vera e propria epidemia del diabete.
Il diabete di tipo 2 rappresenta il 90% dei casi: la prevalenza aumenta con l'età fino a raggiungere il 20,4% nelle persone con età uguale o superiore ai 75 anni. Per quanto riguarda la distribuzione geografica in Italia, la prevalenza è più alta nel Sud e nelle Isole, con un valore del 6,6%, seguita dal Centro con il 5,3% e dal Nord con il 4,6%. Numeri importanti, che tenderanno a crescere se non si metteranno in atto tutte le misure concrete predisposte all'interno del Piano nazionale diabete. Di questo si è discusso oggi a Roma durante il workshop 'Il Piano nazionale sulla malattia diabetica: una best practice al banco di prova dell'implementazione regionale', promosso da AboutPharma, con il patrocinio del ministero della Salute e organizzato con il contributo di AstraZeneca. L'evento, che si pone a chiusura di una serie di incontri regionali, è servito a illustrare le principali vie proposte dal Piano per affrontare le problematiche relative alla patologia e avviare un confronto tra il livello nazionale e i livelli regionali, analizzando le azioni intraprese e l'impegno assunto da 4 Regioni chiave (Puglia, Sicilia, Lombardia e Liguria) per l'implementazione del Piano nazionale diabete e la gestione della patologia.
L'obiettivo è quello di definire un'agenda operativa di lotta al diabete che si basi su 3 punti fondamentali, quali: istituzione di Pdta sul diabete, riallocazione delle risorse e concreta partecipazione delle persone con diabete nella lotta alla patologia.
"Il Piano nazionale sulla malattia diabetica è il documento più importante in materia di assistenza alla persona con diabete dai tempi della legge 115 del 1987 ed è l'unico Piano dedicato a una specifica patologia cronica non trasmissibile e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ponendosi così come pietra miliare nella storia dell'assistenza alla cronicità in Italia- ha spiegato Paola Pisanti dirigente del ministero della Salute, presidente della Commissione nazionale Diabete- Per un'efficace ed efficiente attuazione degli obiettivi proposti nel Piano nazionale diabete è fondamentale che le Regioni continuino ad impegnarsi, oltre che nel recepimento, anche nell'effettiva implementazione dello stesso al fine di garantire i più opportuni assetti locali nella gestione del diabete".
"Nonostante si riscontrino elevati tassi di prevalenza e un alto rischio di complicanze, la gestione del diabete rappresenta un modello di riferimento tra le patologie croniche, poiché si presta ad essere definito da un percorso diagnostico-terapeutico abbastanza delineato- ha sostenuto Americo Cicchetti, professore di organizzazione aziendale e direttore dell'Altems dell'Università Cattolica del Sacro Cuore- Lo stesso Piano nazionale diabete evidenzia la necessità di implementare i Lea secondo le priorità di salute delle persone con diabete e nel rispetto della condivisione dei Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (Pdta), i quali vanno costruiti attraverso rigorosi percorsi che selezionano le tecnologie da adottare (farmaci, dispositivi, ecc.) secondo l'approccio dell'health technology assessment".
"L'Italia ha una formidabile rete di assistenza specialistica diabetologica, invidiataci in tutto il mondo anche per i risultati che ha conseguito. Ci sono evidenze forti di cost-effectiveness di questa rete- ha concluso Enzo Bonora, presidente della Società Italiana di Diabetologia- La rete costa l'1% del totale della spesa attribuibile al diabete, una rete che il Piano nazioanle diabete ha considerato come irrinunciabile e che va solo ottimizzata a costo zero, eliminando piccoli ambulatori isolati i cui professionisti che vanno collocati in centri dotati di tutte le risorse necessarie. Una rete di secondo e terzo livello che va integrata con la rete di primo livello anche grazie all'uso massiccio dell'informatica".
(Wel/ Dire)