(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 19 mar. - Vaccino sì, vaccino no. La diatriba è vecchia e il dubbio rimane: quando è davvero necessario e quando, invece, potrebbe essere persino dannoso sottoporsi a vaccinazione? Per saperne di più l'agenzia Dire ha intervistato Anna Teresa Palamara, presidente della Sim (Società Italiana di Microbiologia). "Intanto voglio fare una premessa- dice- se ora possiamo porci la domanda, guardando dall'alto il problema, è perché le vaccinazioni ci hanno quasi del tutto liberato da malattie molto gravi come la poliomielite, la difterite o il vaiolo. Se non avessimo avuto la protezione di quelle vaccinazioni, insomma, oggi il numero di persone decedute o con patologie importanti sarebbe enormemente maggiore, così come si osserva in quei paesi in cui non vengono utilizzati".
Quanto al resto, prosegue Palamara, "non c'è a oggi uno studio serio che abbia dimostrato una correlazione reale tra vaccinazione e insorgenza di un qualche tipo di malattia. A meno che non ci si riferisca a problemi che riguardano la produzione di vaccini come, ad esempio, lotti non correttamente inattivati o altri difetti nel processo produttivo. Ma qui siamo nel campo dell'errore ed è un'altra cosa. Francamente- aggiunge ancora il presidente Sim- credo che se tornassimo indietro sulle vaccinazioni a livello di sanità pubblica faremmo un balzo indietro di 50 anni, perché le vaccinazioni hanno realmente cambiato la storia e l'evoluzione delle malattie, e quindi dell'umanità".
(Wel/ Dire)