(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 19 mar. - Quante sono le persone con sindrome di Down? Attualmente in Italia 1 bambino su 1200 nasce con questa condizione. Grazie allo sviluppo della medicina e alle maggiori cure dedicate a queste persone, la durata della loro vita si e' molto allungata cosi' che si puo' ora parlare di un'aspettativa di vita di 62 anni, destinata ulteriormente a crescere in futuro. Si stima che oggi vivano in Italia circa 38 mila persone con sindrome di Down di cui il 61% ha piu' di 25 anni. In tutto il mondo il 21 marzo 2014 torna la Giornata sulla sindrome di Down, il cui tema quest'anno e' dedicato al benessere.
Come crescono i bambini con sindrome di Down. Lo sviluppo del bambino con sindrome di Down avviene con un certo ritardo, ma secondo le stesse tappe degli altri bambini. I bambini con sindrome di Down (con il termine sindrome si definisce un insieme di tratti) crescendo possono raggiungere, sia pure con tempi piu' lunghi, conquiste simili a quelle degli altri bambini: cammineranno, inizieranno a parlare, a correre, a giocare. Rimane invece comune a tutti un variabile grado di ritardo mentale che si manifesta anche nella difficolta' di linguaggio frequente tra le persone con sindrome di Down.
Intervento educativo globale. Dal punto di vista riabilitativo non si tratta di compensare o recuperare una particolare funzione, quanto di organizzare un intervento educativo globale che favorisca la crescita e lo sviluppo del bambino in una interazione dinamica tra le sue potenzialita' e l'ambiente circostante. Ogni bambino e' diverso dall'altro e necessita quindi di interventi che rispettino la propria individualita' e i propri tempi. Dal punto di vista medico, vista una maggiore frequenza in tali bambini rispetto alla popolazione normale di problemi specialistici, in particolare malformazioni cardiache (la piu' frequente e' il cosiddetto canale atrioventricolare comune, ma si presentano anche difetti intestinali, disturbi della vista e dell'udito, disfunzioni tiroidee, problemi odontoiatrici), e' opportuno prevedere col pediatra una serie di controlli di salute volti a prevenire o a correggere eventuali problemi aggiuntivi.
Apprendimento e inserimento sociale. La maggior parte dei bambini con sindrome di Down puo' raggiungere un buon livello di autonomia personale, imparare a curare la propria persona, a cucinare, a uscire e fare acquisti da soli. Possono fare sport e frequentare gli amici, vanno a scuola e possono imparare a leggere e scrivere. I giovani e gli adulti con sindrome di Down possono apprendere un mestiere e impegnarsi in un lavoro svolgendolo in modo competente e produttivo. E' impossibile avere oggi dei dati statistici sul numero delle persone con sindrome di Down che lavorano, ma, anche se la legislazione attuale non favorisce adeguatamente l'avvio al lavoro delle persone con ritardo mentale, grazie all'impegno degli operatori e delle famiglie ci sono gia' molte esperienze positive. Ci sono lavoratori con sindrome di Down tra i bidelli, gli operai, i giardinieri ed altre mansioni semplici. Stanno nascendo inoltre anche alcune prime esperienze in lavori piu' complessi come l'immissione dati in computer o altri impieghi in ufficio. Dice il CoorDown: "Le persone con sindrome di Down sanno fare molte cose e ne possono imparare molte altre. Perche' queste possibilita' diventino realta' occorre che tutti imparino a conoscerli e ad avere fiducia nelle loro capacita'".
(www.redattoresociale.it) (Wel/ Dire)