(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 19 mar. - Impotenza, eiaculazione precoce, varicocele: sono queste alcune tra le principali patologie andrologiche, attorno alle quali, spesso, si crea confusione. Il motivo? Gli uomini, soprattutto quelli italiani, faticano ad ammettere i problemi legati alla propria sessualità, essendo per loro un argomento fonte non solo di imbarazzo ma anche di ansia. Per avere una visione più chiara sulle diverse patologie sessuali maschili la Dire ha intervistato Giuseppe Martorana, presidente Siu (Società italiana di urologia).
Impotenza e disfunzione erettile: sono la stessa cosa? "Praticamente sì. Ma se vogliamo essere più precisi dobbiamo dire che l'impotenza è la conseguenza estrema della disfunzione erettile. In ogni caso con questa patologia s'intende l'incapacità a raggiungere o a mantenere un'erezione sufficiente per un rapporto sessuale soddisfacente. Può trattarsi di un problema occasionale oppure di un problema che si ripete spesso. Tendenzialmente si manifesta nell'uomo intorno ai 50 anni, dunque c'è una strettissima correlazione tra disfunzione erettile ed età, ma può comparire anche al termine della pubertà quando è legata ad altri problemi. Per esempio malattie come il diabete oppure come le sindromi dismetaboliche, tra cui obesità e ipercolesterolemia, sono tutte predisponenti alla disfunzione erettile".
Parliamo di eiaculazione precoce: quali soggetti riguarda? "Questa patologia appartiene soprattutto ai giovani e molto dipende dalla componente psicologica. Proprio per questa ragione può trattarsi di un problema passeggero, per cui un ragazzo che ne soffre a 17 anni non è detto che ne soffra ancora a 22. L'eiaculazione precoce è quando viene a mancare la capacità di permanere allo stato di massima eccitazione per diversi minuti, ed è la condizione per cui l'uomo è incapace di esercitare un controllo volontario sul suo riflesso eiaculatorio, per cui ha l'eiaculazione molto prima della partner".
Cosa si intende per varicocele e da cosa è causato? "Per varicocele s'intende una patologia varicosa che interessa il sistema vascolare del testicolo. È causato da una dilatazione eccessiva delle vene attorno al testicolo, dovuta a un'insufficiente tenuta delle valvole della vena spermatica interna o testicolare. In una situazione vascolare particolarmente compromessa il varicocele può danneggiare il testicolo, andando a danneggiare in alcuni casi anche la fertilità del paziente. Il varicocele è una delle patologie più frequenti degli organi genitali maschili e colpisce di frequente soprattutto i ragazzi".
Protesi peniene per il trattamento del deficit erettile: quando è davvero necessaria? "Si tratta di una soluzione estrema che riguarda situazioni totalmente compromesse. È un intervento poco diffuso e molto delicato che consiste nell'inserimento nel pene di un corpo estraneo, più precisamente di tre componenti ('protesi tricomponente'). Voglio però sottolineare una cosa: questo intervento si rende necessario solo quando tutte le altre terapie mediche e farmacologiche iniettive hanno fallito e quando non c'è stata una risposta adeguata alla terapia. Oggi, infatti, l'impotenza si cura tendenzialmente con farmaci e punture. Allora ribadisco: soltanto laddove ci si trovi di fronte a patologie gravi o impotenze post-chirurgiche, allora si può pensare ad una protesi peniene".
È un intervento rischioso? "No, non è un intervento rischioso nel senso della complessità chirurgica. Può succedere, a volte, qualche malfunzionamento oppure, come per tutti gli interventi chirurgici che prevedono l'inserimento di corpi estranei, che la protesi si infetti, eroda i tessuti e debba essere rimossa. Da tener conto infine una certa quota di pazienti che si dichiarano insoddisfatti rispetto alle loro aspettative".
Sempre più giovani, per migliorare le proprie prestazioni, fanno uso della cosiddetta 'pillola blu': quali sono i rischi? "A questi ragazzi bisognerebbe dare una bella tirata d'orecchie! Non c'è motivo di usare il Viagra quando si è ancora giovani, anche perché si crea una dipendenza dalla quale poi non è facile uscire. Ma c'è un rischio ancora maggiore, che è quello di fare inconsapevolmente uso di farmaci contraffatti: per quanto riguarda il Viagra, infatti, esiste un mercato nero dal quale bisogna tenersi alla larga. Quello che occorrerebbe fare, piuttosto, sarebbe promuovere campagne educative che scoraggino i giovani all'uso di questo farmaco. Purtroppo finora nessuno l'ha fatto. Si spera che le istituzioni si muovano e la Società italiana di urologia ha intrapreso una serie di iniziative in tal senso".
(Wel/ Dire)