(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 12 mar. - Nel campo della salute le donne non hanno rivali e vincono per manifesta superiorità contro i più negligenti uomini. È quanto emerge dai nuovi dati dell'osservatorio Salute AstraZeneca, che svelano come le italiane siano nettamente il genere più attento alla prevenzione delle malattie (25% donne vs 17% uomini), seguano più spesso una dieta equilibrata a tavola (55% vs 45%) e in generale conducano uno stile di vita più sano (51% vs 41%). Alcuni primati femminili sono però poco invidiabili e possono rivelarsi un autogol. È il caso, ad esempio, della pigrizia e dell'ipocondria. Il 57% delle italiane non pratica, infatti, nessuna attività sportiva, mentre tra gli uomini la percentuale dei 'sedentari convinti' cala al 47% (-10 punti percentuali). Inoltre, una donna su quattro dichiara di preoccuparsi molto quando avverte un disturbo o un malessere, pensando subito di avere una malattia grave (percentuale che scende al 17% tra gli uomini).
Salute a forti tinte rosa. Più di un'italiana su due presta una grande attenzione alla propria salute e cerca di condurre uno stile di vita sano. Non è un caso, infatti, che la prevenzione emerga come la grande priorità femminile: almeno una volta all'anno 3 donne su 4 dicono di sottoporsi ad analisi di controllo generali (73% vs 62% uomini), più di 1 su 2 non manca l'appuntamento con il proprio dentista (55% vs 53%), oculista (55% vs 46%), ginecologo (53% vs 25% uomini dall'andrologo) e circa la metà non dimentica gli esami per la prevenzione dei tumori (49% vs 32%). Dai risultati dell'indagine emerge, però, un dato preoccupante, che richiama l'attenzione sulla salute intima degli italiani in generale, indipendentemente dal genere. È vero, infatti, che il 53% delle donne va dal ginecologo almeno 1 volta all'anno, ma ben 1 su 3 dice di non sottoporsi mai (o quasi) a una visita ginecologica: si tratta di un dato cresciuto di ben 12 punti percentuali solo negli ultimi 2 anni (33% vs 21% nel 2012). Dall'altra parte non primeggiano certamente gli uomini: addirittura il 61% dichiara di non andare dall'andrologo (percentuale in lieve calo rispetto al 63% del 2012).
Ipocondria senza confini. Quando c'è un disturbo o un piccolo malessere, il 25% delle donne dà libero sfogo alla propria ipocondria e pensa subito di avere una malattia grave. Non si tratta di un risultato da 'vantare' solo nei confronti degli uomini italiani (25% vs 17%), ma di un vero e proprio primato che travalica i confini nazionali: le italiane sono infatti le più ipocondriache d'Europa dopo le spagnole (29%), ben più preoccupate delle tedesche (20%), ma anche delle inglesi e delle svedesi (23%). Guardando agli uomini - se fosse vero il detto popolare 'chi si somiglia si piglia' - le italiane possono trovare il loro 'principe ipocondriaco' tra i tedeschi e gli spagnoli (29% di preoccupati al primo malessere), mentre devono scartare a priori i pretendenti inglesi (15%), che risultano essere gli europei meno ansiosi proprio davanti agli italiani (17%) e agli svedesi (20%).
Dottor web non convince. Le italiane sono le donne europee che si fidano di più del proprio medico e allo stesso tempo le più scettiche nei confronti di Dottor web. Infatti, il 38% delle connazionali va subito dal dottore quando non si sente bene, mentre solo il 25% cerca prima di capire che cos'ha su internet. I rapporti di fiducia tra medico e web si invertono totalmente in Europa, come confermano le 'digitalizzatissime' svedesi (l'83% cerca prima di tutto online e solo il 13% corre dal medico), le inglesi (il 67% sceglie internet e il 25% il proprio dottore) e le tedesche (il 52% va sul web e il 22% sceglie il medico). Un po' più simili alle italiane - ma meno medico-centriche - risultano essere le spagnole: 1 su 3 va subito dal proprio dottore (il 33%), mentre il 27% si affida a Dottor web.
Malate sì, ma a testa alta. Ipocondriache e pronte a correre dal medico, ma 4 donne su 5 sopportano il malessere e non modificano più di tanto le proprie attività quotidiane: solo il 19% si arrende a malattie e disturbi e non riesce nemmeno ad alzarsi dal letto. Le italiane risultano così essere tra le più 'stoiche' d'Europa, ben più resistenti alla sofferenza delle svedesi (30% resta a letto), delle inglesi (25%) e delle tedesche (24%), seconde solo alle spagnole (17%). Le 3 armi delle italiane per affrontare la malattia sono soprattutto l'amicizia, la famiglia e la fede: nei momenti di stress e di affaticamento, infatti, più di 1 donna su 2 si affida totalmente alle relazioni amicali e familiari (51% vs 46% uomini), mentre ben il 41% cerca spesso conforto nelle preghiere e nelle pratiche religiose (41% vs 27%). In particolare, la ricerca della fede è una prerogativa nettamente femminile (+14 punti percentuale rispetto agli uomini), aumentata ulteriormente di 3 punti percentuali negli ultimi 2 anni.
La bilancia del benessere e della salute - pigrizia e ipocondria a parte - pende dunque nettamente dalla parte delle donne. "Uomini e donne- commenta Valentina Saffioti, direttore comunicazione di AstraZeneca Italia- hanno spesso opinioni e comportamenti diversi, che in qualche modo si compensano e bilanciano, anche nei confronti della salute. Dall'indagine emerge, ad esempio, come le donne abbiano un'innata attenzione alla salute e alla prevenzione. Una naturale propensione che può a volte portare a qualche eccesso nella preoccupazione, mentre dall'altra parte gli uomini non brillano certamente per atteggiamenti corretti e sani. Sono dati importanti, che devono spingere chiunque operi nel sistema salute a considerare queste differenze, con il grande obiettivo di ridurre sempre più i comportamenti dannosi per la popolazione, migliorando così la salute delle persone e indirettamente la loro qualità di vita".
(Wel/ Dire)