Ridistribuzione dei posti letto e risorse per livelli clinici
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 5 mar. - L'Associazione Italiana Gastroenterologi ed Endoscopisti Ospedalieri (Aigo) è stata ascoltata dalla XII Commissione igiene e sanità del senato della repubblica per presentare importanti proposte per la cura delle malattie dell'apparato digerente in Italia: l'importanza di garantire la media attuale di 3,4 posti letto di gastroenterologia per 100.000 abitanti; l'esigenza di creare reti regionali di emergenza per le patologie gastroenterologiche; la necessità di implementare ulteriormente i programmi di screening per il cancro colon rettale, purtroppo ancora carenti in molte regioni.
Nel corso dell'audizione Elisabetta Buscarini, presidente Aigo, ha partecipato all'incontro con Antonio Balzano, presidente eletto di Aigo, e Giuseppe Milazzo, segretario tesoriere di Aigo, ha sottolineato: "Le nostre proposte non rappresentano nuove voci di spesa o un aggravio per i bilanci della sanità pubblica ma misure per consentire risparmi in termini di costi sociali derivati da inappropriate cure delle patologie gastroenterologiche. Proponiamo, infatti, che si avvii un processo di redistribuzione territoriale dei posti letto per favorire appropriatezza di cura ed efficienza nell'allocazione delle risorse e che si definisca un percorso per il paziente affetto da malattie dell'apparato digerente, declinato per livelli di complessità clinica e procedurale". Secondo dati evidenziati dal primo libro bianco della gastroenterologia, le malattie dell'apparato digerente costituiscono, infatti, la prima causa di ospedalizzazione con 1.500.000 di ricoveri all'anno, una percentuale pari al 24% del totale, e sono la quinta causa di morte nella popolazione maschile e la settima in quella femminile. Purtroppo, queste patologie sono spesso assistite in maniera inappropriata a causa dell'insufficiente numero delle unità di gastroenterologia: solo il 9% dei ricoveri viene effettuato presso queste unità specialistiche.
A questo corrisponde anche una maggiore spesa sanitaria: nelle unità operative di gastroenterologia, infatti, la durata media di degenza per ricoveri urgenti è di 6,7 giorni contro gli 8,4 giorni nelle altre unità operative. Analizzando le sole emorragie digestive superiori, che in Italia colpiscono ogni anno 70.000 persone, si potrebbero risparmiare 140.000 giornate di degenza se tutti gli eventi venissero gestiti in unità operative di gastroenterologia.
(Wel/ Dire)