(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 21 mag. - I ragazzi di Bologna sono sempre più esperti di cibi sani. Ma il dato del 25% di bambini con problemi di sovrappeso, registrato nel 2012, non migliora perchè "i nostri ragazzi sono sempre più sedentari". A dirlo è Fausto Francia, direttore del dipartimento di salute pubblica dell'Ausl di Bologna, che ha presentato insieme al presidente del Caab, Andrea Segrè, l'edizione 2014 di "Vegetabilia", il progetto che da 15 anni educa gli studenti delle scuole medie di Bologna e provincia a mangiare sano, con un occhio anche alla sostenibilità ambientale dei prodotti. Rispetto all'Italia, dove in media un bambino su tre è in sovrappeso, il dato di Bologna è leggermente migliore (uno su quattro).
Le abitudini alimentari scorrette dei ragazzi sotto le Due torri sono invece in linea col resto del Paese: il 9% salta la prima colazione, il 68% fa una merenda troppo abbondante, il 48% ha l'abitudine di bere bevande gassate o zuccherate e solo il 23% mangia frutta e verdura tutti i giorni. In realtà, spiega Francia, nel tempo si è visto che "sono migliorate le scelte alimentari dei ragazzi, ma non i risultati, perchè i bambini sono sempre più sedentari". Oltre a "costruire una coscienza ecologica nei bambini", vanno anche educati quindi a fare più attività fisica. "E' vero che in Emilia-Romagna siamo più magri- ragiona Segrè- ma sono dati impressionanti, con tutte le ricadute che hanno a livello economico e sanitario". Il target scelto per "Vegetabilia", ovvero studenti delle medie, "è quello giusto, perchè più crescono più diventano consumatori consapevoli. E in questo modo noi riusciamo ad entrare sia a scuola sia in famiglia". Anche perchè, aggiunge Valentino Di Pisa, presidente di Fedagromercati Bologna, "spesso il vero problema è educare i genitori".
Le giornate di "Vegetabilia" anche quest'anno portano al Caab circa 800 studenti delle scuole medie di Bologna e provincia che impareranno, tra giochi ed esperienze dirette, a conoscere gli alimenti, le loro proprietà, la loro salubrità e anche quanto il cibo che consumano incide sul consumo d'acqua, di suolo, di petrolio e sull'emissione di Co2. Presente anche il Conapi, il consorzio italiano degli apicoltori (con sede a Monterenzio, sull'Appennino bolognese), per spiegare ai ragazzi l'importanza delle api e del miele, facendo vedere loro come sarebbe la cucina di tutti i giorni senza le api, cioè senza la gran parte di frutta e verdura che l'impollinazione contribuisce a far crescere.
(Wel/ Dire)